Chi si aspettava la foto di gruppo è rimasto deluso. A Chianciano, per l'assemblea di Europa Verde, erano attesi tutti i leader di centrosinistra, a esclusione di Matteo Renzi.
E invece si contano assenze e forfait. Sul palco, dopo il padrone di casa Angelo Bonelli, salgono in ordine Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Riccardo Magi.
Sceglie il collegamento video Giuseppe Conte, alle prese con gli strascichi della Costituente M5s. E manca pure Carlo Calenda, previsto in scaletta ma trattenuto da motivi personali.
Nel mezzo delle scintille tra dem e pentastellati sulla Ue, e dopo le critiche al Pd giunte dal centro, arriva così l'avvertimento di Schlein. "L'unità non è un valore a tutti i costi, ma lo è se riesce a raccogliersi attorno a un progetto coerente, a un programma definito e a valori condivisi", scandisce la segretaria dal palco. La leader, molto applaudita, rinforza la saldatura con Avs (che ringrazia per il "rapporto leale") e con le battaglie sindacali di Pierpaolo Bombardieri e Maurizio Landini, che ascoltano dalla platea.
Il messaggio, dunque, a sentire i militanti di Europa Verde, sembra piuttosto rivolto a chi non c'è in sala: centristi, da una parte, e Movimento dall'altra. Nonostante le stoccate giunte nei giorni scorsi da entrambe le ali, Schlein non molla. "Non abbiamo scadenze elettorali, - dice - però dobbiamo usare bene questo tempo, non facendoci gli affari nostri, ma mobilitandoci insieme". Ribadisce il protagonismo del Pd nel tenere "stretto il filo", e sottolinea: "l'importante è darci l'affidamento reciproco di avere un luogo dove comporre le differenze, fare sintesi e costruire l'alternativa". Con una perifrasi, richiama un'esigenza sollevata anche da +Europa e Avs. Magi vorrebbe un "tavolo delle opposizioni", Bonelli "un'agenda per il Paese", o almeno una "regia comune".
Schlein preferisce la dicitura "luogo di sintesi". Sintesi che, però, resta lontana. Almeno stando alle posizioni espresse sulla politica estera dai leader a Chianciano. Avs si schiera contro l'escalation delle armi. Conte, in video, tiene il punto. "L'Ue ha scelto la guerra e una forza progressista non può andare in quella direzione", insiste. E Magi replica a tono: "non vorrei che il 'progressismo indipendente' di Conte diventasse ambiguo". Poi il segretario di +Europa difende l'invio di armamenti a Kiev e viene contestato dalla platea. Dai delegati arriva anche l'invito a Schlein a esprimersi sulla pace. Lei accetta e concede un bis a fine intervento. "Siamo d'accordo sulla pace, ma non sul modo per raggiungerla", taglia corto. Intanto, non si placano le schermaglie sulle geometrie delle alleanze. Sulle convergenze con Iv Bonelli non ha dubbi: "non si costruisce il futuro con il passato". Ma tende una mano a Calenda, annunciando un incontro a due nei prossimi giorni per discutere di temi: una novità. Da Azione, però, arriva la doccia fredda: "non è percorribile qualsiasi alleanza con chi propugna la resa dell'Ucraina, come Conte". Mentre Italia Viva punzecchia i dem dopo l'invito di Landini a votare per i referendum sul lavoro. "Chissà come voteranno i parlamentari Pd che sostennero il Jobs Act", affonda Teresa Bellanova.
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