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Zaia attacca su terzo mandato: 'Parlamentari lì da 30 anni'

Zaia attacca su terzo mandato: 'Parlamentari lì da 30 anni'

E avverte, "Veneto first". De Carlo (Fdi), 'spiace personalizzi'

ROMA, 14 gennaio 2025, 19:10

Michele Galvan

ANSACheck
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia - RIPRODUZIONE RISERVATA

E' un messaggio unico - 'via il vincolo del terzo mandato' - quello che la Lega manda al Governo da Palazzo Balbi, sede della presidenza della Regione Veneto. Perché, continua a ripetere Luca Zaia (al momento non ricandidabile) la questione del terzo mandato "è un'anomalia tutta nostra". Ed "è stucchevole - chiosa il governatore - che la lezione venga da bocche che da 30 anni sono sfamate dal Parlamento". "Io - avverte - ho delle priorità, e la principale si chiama Veneto. Quindi 'Veneto first', perché è giusto che l'amministratore delegato di questa regione rispetti e segua i veneti".

Tant'è. La corsa per il governatore del Veneto resta un libro tutto da scrivere. Nel mezzo, tra l'altro, c'è la 'zeppa' istituzionale del ricorso di Palazzo Chigi contro la legge in Campania che chiede la stessa cosa per De Luca. Ma in Veneto, più passano le settimane più si avvicina la resa dei conti (o l'accordo) tra alleati del centrodestra: Fdi da una parte, forte degli ultimi successi elettorali, rivendica per sè la poltrona nel palazzo veneziano, la Lega dall'altra, mette invece sul tavolo la sua presenza storica e capillare nelle amministrazioni del territorio, e un campione delle urne come Zaia. In questo duello non manca di inserirsi Forza Italia, che qui è già ai ferri corti da un po' con il partito di Salvini: "se il candidato in Veneto sarà espresso da Fi sarò io, lo ha detto Tajani" ha ribadito Flavio Tosi. "Ed è molto improbabile - ha aggiunto - che il candidato sarà della Lega".

Luca Zaia e Giorgia Meloni si sentono spesso. Prima o poi bisognerà passare dai messaggi alla trattativa a tavolino per sbrogliare la matassa. "Giorno dopo giorno vedremo l'evoluzione della situazione, ne ho già fatte di corse in solitaria, così come nel centrodestra - ha detto oggi Zaia - E' ovvio che noi speriamo di fare una corsa unitaria". Ma, ha avvertito, "al di là della localizzazione dei tavoli, noi veneti abbiamo una capacità di lettura istantanea che ci fa capire se una decisione è favorevole o contraria. Ben vangano le riflessioni, dopodiché bisognerà capire che continuità si darà a questa amministrazione, e soprattutto quanto saranno rispettati i veneti". I tempi per fare i ragionamenti ci sono, "ma io - ha precisato Zaia - non sono nella stanza dei bottoni, non ho mai partecipato a riunioni. Se prima vengono i veneti, soluzioni calate dall'alto di certo non saranno accettate. La lettura poi non dev'essere: 'Zaia vuol correre da solo'. Ci sono 10 mesi davanti per questa amministrazione, non sappiamo ancora se si andrà al voto nel 2025 o nel 2026, con il Comune di Venezia. Tempo per pensare e trovare una soluzione ce n'è".

 

Non è questa però la lettura di Fratelli d'Italia: "spiace che il presidente Zaia abbia oggi personalizzato il tema del terzo mandato - osserva il senatore Luca De Carlo, possibile candidato di Fdi - La norma che lo disciplina, il terzo mandato, esiste da tempo e non riguarda singoli casi specifici. Non è mai una buona idea adeguare le leggi alle esigenze contingenti. Riguardo la scelta del futuro candidato alle elezioni regionali del Veneto siamo sicuri che il centrodestra si farà trovare pronto all'appuntamento scegliendo, come è accaduto in passato, il miglior profilo in grado di rappresentare i veneti". Zaia tuttavia ha voluto puntualizzare: "non sto facendo alcuna battaglia sul terzo mandato. Ma con lo sblocco dei mandati è ovvio che mi ricandiderei. Darei una risposta ai tanti cittadini che mi chiedono di farlo". E qui il governatore è sembrato voler andare al di fuori dei manuali della politica: "l'aspetto più importante è quello dei veneti. E' innegabile: i veneti chiedono la mia ricandidatura. Non ci siamo mai trovati di fronte a una chiamata del popolo come questa". A dar manforte al collega di partito è arrivato anche il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, che ha detto di ritenere sbagliata l'impugnazione del Governo sulla legge della Campania: "Ribadisco che è un errore - ha affermato, riferendosi al terzo mandato - perché c'è un'elezione diretta, massima espressione di democrazia. Credo che sia un motivo in più per dire che è giusto il terzo mandato".

A.Fontana, 'il governo sbaglia, il terzo mandato è giusto'

"Ribadisco che è un errore" quello del governo che ha impugnato la legge regionale della Campania sul terzo mandato per i governatori, proprio perché "c'è un'elezione diretta, massima espressione di democrazia. Credo che sia un motivo in più per dire che è giusto il terzo mandato": così stamani il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a margine della presentazione del 'Rapporto Lombardia 2024 Sostenibilità è Innovazione'.

Bonaccini(Pd), ero per il terzo mandato ma è bene il ricambio

Anche in Emilia Romagna "avremmo potuto cambiare lo statuto e fare una nuova legge ma ci avevano sconsigliato", sulla Campania "si esprimerà la corte costituzionale. Io, che ero a favore del terzo mandato per una norma generale, dico che se nei partiti non si trova nella classe dirigente un sostituto vuol dire che quella classe dirigente un problema ce l'ha". Lo ha detto l'eurodeputato Pd Stefano Bonaccini a Tagadà, su la 7. "De Luca è un ottimo presidente. Ma il Pd non è a favore del terzo mandato e non credo che sia offensivo per nessuno pensare di favorire un ricambio. Penso che la cosa migliore in Campania sia quella di mettersi a sedere e trovare insieme una soluzione per la coalizione del centrosinistra".

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