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Intesa nella maggioranza sui tg Rai, l'opposizione insorge 

Intesa nella maggioranza sui tg Rai, l'opposizione insorge 

In programma per il cda del 20 marzo. Alla guida di Rainews 24 andrà Federico Zurzolo. Da luglio Nicola Rao prenderà il timone del Giornale Radio

17 marzo 2025, 21:42

Michele Cassano

ANSACheck
Federico Zurzolo, Roberto Pacchetti,Pierluca Terzulli, Maria Rita Grieco, Andrea Sassano, Nicola Rao - RIPRODUZIONE RISERVATA

Federico Zurzolo, Roberto Pacchetti,Pierluca Terzulli, Maria Rita Grieco, Andrea Sassano, Nicola Rao - RIPRODUZIONE RISERVATA

Accordo raggiunto sulle nomine in casa Rai.

Resta qualche dettaglio da definire, anche in relazione ai tempi delle singole operazioni, ma si dà ormai per scontato che l'amministratore delegato Giampaolo Rossi presenterà i curricula dei direttori, quantomeno quelli delle testate, nel consiglio di amministrazione del 20 marzo.

 

Le trattative per trovare un'intesa tra i partiti di maggioranza hanno trovato uno sbocco positivo nelle ultime ore, ma non sembrano portare novità sul fronte della designazione del presidente della tv pubblica, che appare destinata a rimanere ancora bloccata in Commissione di Vigilanza. L'urgenza era in primo luogo decidere sulle testate ora guidate ad interim. Così al Tg3 si è deciso di confermare Pierluca Terzulli, di area dem, ma apprezzato anche dal resto dell'opposizione. Decisione in continuità anche alla Tgr, dove sarà nominato Roberto Pacchetti, gradito alla Lega. La testata era finita nelle mire di Fratelli d'Italia che strappa però agli alleati il Gr Radio: Nicola Rao, ora alla direzione Comunicazione, prenderà il posto di Francesco Pionati, ma la nomina dovrebbe avvenire solo quando quest'ultimo andrà in pensione, cioè a luglio. Novità dell'ultim'ora è il via libera dal partito della premier alla sostituzione di Paolo Petrecca, sfiduciato dalla redazione di Rainews e ora destinato a prendere il timone di Rai Sport, facendo finire la fase ad interim. Alla rete all news in arrivo Federico Zurzolo, in quota Forza Italia. Gli azzurri piazzano anche Maria Rita Grieco, attuale vicedirettrice del Tg1, a Rai Italia al posto di Fabrizio Ferragni, ora in pensione. Questo il pacchetto che dovrebbe arrivare con certezza giovedì in cda, ma altre caselle sarebbero di fatto già decise.

 

La Lega, che perderà il Gr, dovrebbe poter contare sulla nomina di Williams Di Liberatore alla direzione Prime Time al posto di Marcello Ciannamea. Quest'ultimo, da tempo fuori dall'ala protettrice del partito, sembrava destinato a tornare ai palinsesti. L'Ad vorrebbe, in realtà, posizionare Stefano Coletta alla nuova direzione per il Coordinamento dei Palinsesti, soprattutto ora che le resistenze della Lega sul suo nome, dopo il raggiungimento dell'accordo, sembrano destinate a cadere. Il Carroccio avrebbe infatti ottenuto anche la guida di Rai Cultura con Fabrizio Zappi al posto di Silvia Calandrelli che dovrebbe approdare a Rai Sostenibilità, oltre alla direzione di Radio 2 per Giovanni Alibrandi al posto di Simona Sala, destinata probabilmente a Radio 3, dove Andrea Montanari è vicino alla pensione. Questo è un ruolo al quale sembrava destinato anche Andrea Vianello, ancora in attesa di collocazione. Non è escluso, dunque, che quest'ultima partita venga rinviata. Zappi lascerebbe, quindi, Rai Documentari a Luigi Del Plavignano, in quota Forza Italia, che spinge anche Franco Argenzian alla guida della Radiofonia al posto di Flavio Mucciante, ma l'Ad punta per quel ruolo su Andrea Sassano, attuale direttore di Rai Teche. Verso la conferma al Day Time di Angelo Mellone e di Paolo Corsini agli Approfondimenti, entrambi in area Fdi.

 

A Rai Fiction resterebbe Anna Maria Ammirati, gradita all'opposizione. Nella minoranza il clima non è certo disteso, anzi. Le indiscrezioni sull'accordo nella maggioranza hanno aumentato lo sconcerto, perché un po' tutti i partiti auspicavano, prima delle nomine, la ripresa dell'attività della Commissione di Vigilanza (ed eventualmente del dialogo sulla presidenza) e un'accelerazione sulla riforma delle governance, ferma in Commissione al Senato. Nel Pd è Sandro Ruotolo, responsabile informazione del partito, a protestare. "Teleradiomeloni: dopo i Tg hanno preso anche i Gr - sottolinea -. Si va in onda ormai a canali unificati. I Fratelli e i cugini di Giorgia Meloni prendono tutta la Rai nonostante non siano stati ancora capaci di eleggerne la presidenza". "Riteniamo non accettabile - avvertono i parlamentari M5s in Vigilanza - che in Rai si arrivi a una tornata di nomine, cruciali per il futuro dell'azienda, senza che l'amministratore delegato abbia prima risposto alla richiesta di disponibilità a recarsi in Commissione di Vigilanza per un'audizione".

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