Il Pd va verso una risoluzione condivisa, oggi al Senato e domani alla Camera dopo le comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del consiglio europeo su Ucraina e riarmo Ue.
In base a quanto si apprende, nel corso delle riunioni interne sarebbe stata trovata una formula che fotografa la posizione della maggioranza del partito e soddisfa l'ala riformista.
"Siamo gli unici che in tutta questa vicenda entrano nel merito delle questioni, a dire sì alla difesa comune e a dire come dobbiamo costruirla quella difesa comune, a dire no a ciò che va, con strumento europeo, a sostegno del riarmo dei singoli 27 Paesi. Le critiche sono puntuali" così come è chiaro "come chiediamo di cambiare le proposte che non vanno nella direzione di creare le basi di una vera difesa comune". Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein nella riunione congiunta di senatori e deputati Pd. "Quindi abbiamo tutti gli elementi anche nel dibattito al Senato e alla Camera per far valere questa posizione e anche per far emergere tutta la contraddizione, la debolezza e l'inadeguatezza di questo Governo".
"Quello che è grave, e che avrò cura di segnalare domani" nel dibattito alla Camera "è che le posizioni che ha assunto Meloni in queste settimane vanno contro l'interesse italiano. Questo è il punto vero", ha detto Schlein nella riunione congiunta di senatori e deputati Pd. "Vanno contro l'interesse nazionale da diversi punti di vista: loro non sono per la difesa comune, per ragioni ideologiche. Quindi avremo modo di inserirci nelle contraddizioni di quella che ha passato l'inizio dell'anno a vendersi come pontiera tra Trump e l'Unione Europea e che è già diventata una complice silenziosa di un progetto di disgregazione di Trump, che autorizza la ripresa del massacro a Gaza e tratta con Putin senza l'Ucraina, come se stesse discutendo dei suoi confini".
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