Una professione che contempla, oramai, 70.597 soggetti (tra attivi e pensionati iscritti alla Cassa previdenziale di categoria), ai quali, nel 2020, anno funesto dell'avvio dell'emergenza Covid-19, sono stati distribuiti 4,2 milioni di euro di contributi a supporto dell'attività lavorativa. E che, grazie ad una polizza con copertura rischio per contagio da Coronavirus, ha permesso di gestire "oltre 800 sinistri per un valore totale di oltre 2,8 milioni". È ciò che si legge nel Reputational Report 2020 presentato dalla Cassa pensionistica presieduta da Stefano Distilli, nel corso del Forum in previdenza “Non c’è più il futuro di una volta - Disegnare e costruire il welfare di domani”, tenutosi a Roma.
"Una delle dinamiche su cui, in termini di assistenza, dovremo porre grande attenzione, è quella concernente il divario di genere, perché la categoria dei dottori commercialisti si va gradualmente femminilizzando, specie nelle fasce anagrafiche più giovani", ha sostenuto il numero uno dell'Ente, aggiungendo che "sebbene le donne siano in ascesa, continuano a scontare le maggiori difficoltà, soprattutto sul fronte reddituale, avendo anche spesso il 'peso' familiare da sostenere, rispetto ai colleghi". Nel 2020, recita, infatti, il dossier, ci sono state 2.112 nuove iscrizioni alla Cassa ed oltre il 42% erano da parte di professioniste.
Il compito dell'Ente, stando agli esiti del Forum, va nella direzione di un potenziamento delle iniziative per aiutare la categoria nei suoi aspetti di vulnerabilità, che possono riguardare tanto i giovani, quanto, appunto, la componente femminile. Uno scenario nel quale la professoressa Elsa Fornero, ex ministro del Lavoro, presente al Forum, ha rimarcato il valore di quanto "tutte le Casse stanno facendo" per creare un welfare più adatto al bacino degli assicurati, però "è giusto pensare che si può sempre fare di più", evitando, ha concluso, però, di "caricare pesi eccessivi sulle giovani generazioni".
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CASSA DOTTORI COMMERCIALISTI