Fider, il confidi sorto dalla fusione tra Confidi.net e Cofiter presentato oggi, nasce nell'anno in cui la pandemia di Coronavirus ha messo l'economia e le pmi in ginocchio e, secondo i suoi vertici, può giocare un ruolo nella ripartenza: "È interesse e intenzione del nuovo confidi operare per sostenere tutte le imprese e le partite Iva nei progetti di investimento o nelle necessità di liquidità - spiega il dg Luigi Olivi - soprattutto in questa fase, di pandemia, i cui pesanti risvolti si vedranno nel medio e lungo termine".
Sul territorio emiliano-romagnolo, d'altra parte, i piccoli sono la maggioranza: "Il 90% dell'ecosistema economico delle aziende è fatto da quelle piccole, del terziario, del commercio", ricorda l'assessore regionale allo sviluppo economico Vincenzo Colla, che ricorda come "c'è una finanza cattiva, di speculazione, e c'è una finanza buona che aiuta gli investimenti. E Fider va in questa direzione". L'aiuto non si limita solo alle pmi ma anche alle partite Iva, in un 2020 in cui il lavoro autonomo è tornato all'attenzione delle istituzioni.
"Io credo che le partite Iva oggi siano un tema molto sentito su cui bisogna puntare - spiega il presidente di Fider Marco Amelio - Un dato che mi ha colpito particolarmente: le partite Iva rosa stanno soffrendo di più rispetto alle altre categorie". Del ruolo che Fider potrà giocare nella ripartenza post-pandemia hanno pochi dubbi anche i rappresentanti delle associazioni di categoria: "L'operazione, anche se iniziata qualche anno fa, cade a fagiolo - sottolinea Enrico Postacchini, presidente Confcommercio Emilia-Romagna - perché arriva in un periodo di crisi profonda del nostro sistema" Mentre per Dario Domenichini, presidente Confesercenti Emilia-Romagna, "la possibilità di accedere al credito è sicuramente un modo per superare questa fase".
In collaborazione con:
FIDER