VENEZIA - Sono 400mila i cavalli censiti in Italia, che conta 310mila cavalieri, cinquemila aziende e 48mila addetti, di cui 19mila allevatori. Numeri che fotografano una passione in crescita, quella per il cavallo, che registra un ricavo di circa 9 miliardi annui nel vecchio continente e un indotto che supera i 900 milioni di euro in Italia.
"Da mercato semestrale dei cavalli di fine '800 fino alla moderna Fieracavalli: per quasi 120 anni abbiamo accompagnato l'evoluzione del mondo equestre" ha evidenziato il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese. "Questo perché - ha proseguito - la rassegna riesce a rappresentare il settore nella sua globalità, promuovendone i comparti allevatoriale, turistico, sportivo e commerciale. "Un valore aggiunto unico che conferma la fiera punto di riferimento indiscusso per appassionati, atleti, operatori, istituzioni, federazioni e associazioni" ha concluso Danese.
Confermata la particolare attenzione all'equiturismo, fenomeno in crescita in tutta Europa e che nella sola Italia conta 120mila praticanti assidui, 1 milioni di appassionati stimati e un indotto che raggiunge i 900 milioni di euro. All'interno del padiglione riservato alle vacanze in sella è possibile scoprire itinerari dentro e fuori i confini del nostro Paese, ma anche incontrare maneggi, alberghi e strutture ricettive attrezzate.
"Insieme allo sport - ha spiegato il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani - abbiamo individuato nell'equiturismo uno dei principali driver per la crescita del settore legato al cavallo". "Infatti - ha aggiunto - il turismo è una delle principali linee di sviluppo per il futuro del settore equestre . Come fiera stiamo investendo per far diventare il cavallo una ulteriore leva di marketing per i territori e proprio in occasione di questa edizione vogliamo presentare il primo master interamente dedicato al turismo equestre, organizzato insieme a European Academy for Rural Territories Hospitality e Ciset-Cà Foscari Università di Venezia".
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