Nell'area produttiva dell'ICT, "vi erano molti profili professionali, di fatto, sconosciuti", pertanto sono stati realizzati un attento monitoraggio ed una più possibile completa mappature di tali figure attive nel nostro mercato del lavoro, che "poi ci hanno portato a definire la classificazione, che è presente nel primo contratto collettivo del settore". Ad esprimersi così il presidente del Centro Studi InContra Salvatore Vigorini, illustrando l'opera compiuta dal tavolo tecnico permanente promosso con l'Università La Sapienza di Roma, a cui "hanno preso parte numerosissime aziende" del comparto, alcune "molto affermate", dal quale è nato lo strumento siglato da Cifa e Confsal. Per comprendere le dimensioni del fenomeno, è possibile rifarsi a recenti dati dell'Istat, che indicano come "nel 2020 le professioni ICT incidano per il 3,6% sull'occupazione totale in Italia", mentre il Rapporto “Digitale per crescere” di Anitec-Assinform ha messo in luce come il mercato digitale della Penisola, sempre lo scorso anno, sia "valso 71,5 miliardi di euro", e si stima "una crescita della domanda digitale: +3,4% nel 2021 e +3,3% nel 2022".
Il passaggio successivo, ha spiegato, sarà quello di effettuare un "monitoraggio" non soltanto dell'andamento e dell'applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro, bensì anche delle "ricadute dei nuovi istituti nuovi che abbiamo portato all'interno dell'accordo". Quel che a Vigorini preme sottolineare è la "novità assoluta" che è stata trasposta nel quadro della contrattazione collettiva, ecco perché le inedite dinamiche dello strumento di regolamentazione dell'attività degli addetti dell'ICT dovranno esser progressivamente analizzate.
Il contratto, viene spiegato, punta a "sostenere l’inserimento e il reinserimento in azienda sono stati attivati processi di 'Onboarding', per i neoassunti, e di 'Re-employment', per particolari categorie svantaggiate. In entrambi i casi - si precisa- sono previste iniziative di 'Job Rotation' e attività di formazione continua", attraverso l'impegno del Fondo interprofessionale Fonarcom, con l’intento di "favorire la diversificazione delle competenze e lo sviluppo delle potenzialità inespresse".
In collaborazione con:
Fonarcom