"Abbiamo creato un sistema di monitoraggio capace di controllare azione per azione ogni singolo cronoprogramma per i progetti del Pnrr che riguarda il nostro ministero, quello con la quota di finanziamento più alta pari a 61 miliardi di euro, e suggerisco al nuovo Governo di mantenerlo perché può consentire di intervenire con tempestività se qualcosa dovesse andare storto".
Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, a Pisa a margine di una conferenza sul Pnrr promossa al ciclo di incontri "Ne parliamo in Sapienza" dell'Università di Pisa. "E' uno strumento indispensabile - ha aggiunto - perché consente di applicare i poteri sostitutivi dello Stato nel caso in cui le amministrazioni locali o altri enti attuatori accumulassero ritardi che possano pregiudicare l'effettivo finanziamento delle opere.
La scadenza di riferimento è dicembre 2023 per questo i primi mesi del prossimo anno saranno importantissimi per capire se i procedimenti avviati stanno rispettando le tempistiche previste". Giovannini ha anche parlato di transizione ecologica spiegando che per innesterne una autentica "è necessario alimentare un pensiero centrato sullo sviluppo sostenibile, ma per fare questo occorre un dibattito pubblico costante affinché diventi un pensiero condiviso dalla maggioranza delle persone e, quindi, dominante. I governi di centrodestra però, in linea anche con alcuni paesi europei, sono culturalmente distanti da questo metodo". "I due precedenti governi italiani - ha aggiunto - avevano sostanzialmente ucciso il dibattito pubblico.
Noi lo abbiamo riacceso facendo incontri con migliaia di cittadini, che è esattamente lo spirito del Pnrr e che altrimenti sarebbe stato impossibile applicare con una impostazione verticistica. Tutto questo non fa notizia come sempre accade quando le cose vanno bene. Suggerisco quindi di fare altrettanto per Piombino e per la vicenda del rigassificatore", spiegando il progetto in incontri coi cittadini.
In collaborazione con:
Università di Pisa