FOSSA (L'AQUILA) - Niente più banchi e lavagne come da tradizione, anche se digitale, e neanche corridoi e aule come li conosciamo negli edifici storici. La scuola del futuro passa per spazi individuali, di esplorazione e Agorà con l'obiettivo di cambiare non solo l'area di studio ma anche il tempo della didattica ed essere così più vicini alle esigenze delle nuove generazioni. Laboratorio di questa scuola del futuro in versione 2.0 è l'Abruzzo del post-sisma dove si stanno ricostruendo, ex novo o su strutture esistenti, gli edifici scolastici in tutti i comuni della regione colpiti dal terremoto del 6 aprile del 2009. In tal senso è stato firmato a Fossa, in provincia dell' Aquila, alla sala polifunzionale del Villaggio Map S.Lorenzo, un Protocollo d'intesa tra Ufficio Speciale per la ricostruzione dei Comuni del cratere (Usrc), Istituto Nazionale Documentazione e Ricerca Educativa (Indire), Ufficio Scolastico Regionale dell'Abruzzo (Usr).
Presenti all'incontro sindaci, presidenti delle province abruzzesi e dirigenti scolastici interessati al piano 'Scuole d'Abruzzo - Il Futuro in sicurezza'. "Siamo - ha affermato la coordinatrice della Struttura di missione per la riqualificazione dell'edilizia scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Laura Galimberti - in un laboratorio. In questo laboratorio sono tre le parole chiave: governance, come programmazione e certezza di spesa, qualità, dove insiste la buona progettazione, e partecipazione, dove la scuola diviene un civil center". Da parte sua il presidente di Indire, Giovanni Biondi, ha sottolineto come "tutti gli studi a livello internazionale concordano sul fatto che l'organizzazione dello spazio è una componente essenziale per il miglioramento della didattica".
Biondi si è quindi complimentato con le autorità abruzzesi "che si sono dimostrate lungimiranti e hanno colto la straordinaria opportunità della ricostruzione post terremoto per adottare i più moderni criteri educativi e offrire agli studenti modelli didattici più performanti". Si parla, ha riferito il titolare dell'Usrc, Paolo Esposito, di interventi su oltre 155 edifici scolastici danneggiati dal sisma, 100 soggetti attuatori, dei quali 96 sono Comuni e 4 Province, escluso il Comune dell' Aquila. "Oggi - ha detto la senatrice del Pd, Stefania Pezzopane – è un momento felice. Riusciamo a definire un punto di sintesi tra questi anni dolorosi e una prospettiva di futuro. E il punto nodale è rappresentato dalle scuole. Ero presidente della Provincia alle 3,32 del 6 aprile 2009. In una riunione decidemmo di riaprire le scuole. Un evento che non potrò mai dimenticare, anche come madre, visto che mia figlia faceva la quinta elementare e andava alla De Amicis. Riaprimmo le scuole con grande sforzo - ha ricordato ancora Pezzopane - e fu una immensa gioia perché significò la riapertura della vita sociale e delle famiglie". "Oggi ancora di più - ha quindi sottolineato Pezzopane - questo territorio, che parte dalla distruzione, può dare un esempio importante per l'Italia. Con il Protocollo si aggiunge poi un ulteriore salto di qualità in virtù di un più solido standard di sicurezza". Ma per una scuola 2.0, è stato detto durante la presentazione del Protocollo Usrc, Indire e Usr Abruzzo, occorre anche un cambio di passo per quanto riguarda l'insegnamento. "Lavoriamo - ha detto il direttore dell'Ufficio scolastico regionale per l' Abruzzo, Ernesto Pellecchia - sulla motivazione e sull' interscambio di esperienze".
"Il Protocollo - ha quindi spiegato la responsabile del Settore edilizia scolastica Usrc, Alessia Placidi - guarda alla scuola del futuro sia sul fronte delle architetture che su quello dei docenti. L'obiettivo è attivare tanti casi pilota come quello di Pacentro. Noi non vogliamo tagli del nastro di scuole desuete. E l'approccio didattico va allineato alla nuova progettazione delle architetture". Presenti alla firma del Protocollo, tra gli altri, il rappresentante del Tavolo di coordinamento dei sindaci del cratere, Lanfranco Chiola, i presidenti della provincia dell'Aquila, Antonio De Crescentiis, e di Pescara, Antonio Di Marco, e il titolare dell'Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell'Aquila (Usra), Raniero Fabrizi.
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