"Siamo lieti dello straordinario successo di pubblico e di contenuti di questa V edizione del Premio Angi (Associazione nazionale giovani innovatori) - Oscar dell'innovazione. Il digitale, le nuove tecnologie e i giovani talenti rappresentano i punti cardine su cui rilanciare l'ecosistema del nostro Paese e come Angi, in qualità di punto di riferimento dell'innovazione digitale in Italia, siamo lieti di vivere questo momento da protagonisti, dialogando con le principali istituzioni del Paese".
A dirlo il presidente dell'Associazione giovani innovatori (Angi) Gabriele Ferrieri, sulla manifestazione di oggi, al museo dell'Ara Pacis. "Siamo, poi, affiancati dalle principali corporate italiane e internazionali, ciò ci permette di dare il nostro contributo e prezioso sostegno alla valorizzazione del made in Italy, dei giovani talenti e dei programmi di open innovation che mirano a rafforzare l'ecosistema economico italiano. Le tante storie di eccellenza che abbiamo sentito oggi, rappresentano proprio le testimonianze di quei giovani che ce la stanno facendo e che rappresentano al meglio il nostro Paese".
Il presidente, poi, fa "sentiti ringraziamenti alle Istituzioni italiane ed europee, al sindaco di Roma Roberto Gualtieri, al ministro dello Sport Andrea Abodi e al presidente del Consiglio Giorgia Meloni per il prezioso sostegno e soprattutto ci auguriamo che questo sia di buon auspicio per portare avanti al meglio le nostre attività". Nel corso dell'evento è stata illustrata la ricerca realizzata dall’Osservatorio Angi Ricerche in collaborazione con Lab21.01: l'indagine, realizzata nel mese di novembre 2022 su un campione rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne composta da 1.500 intervistati con un sovra campionamento di 500 casi sul target 18-24 anni di età, come anticipato dal professor Roberto Baldassari, direttore del Comitato scientifico Angi e direttore generale LAB.21.01 evidenzia come "tra gli elementi fondanti del rapporto tra open innovation e grandi aziende i giovani innovatori italiani mettono al primo posto “ricerca e sviluppo” con il 34% delle preferenze, seguito da “call for ideas” (25%), “Giovani talenti” (20%), “centri di ricerca e università” (16%), “formazione continua” (5%). Le principali difficoltà nel trovare il lavoro sono rintracciate e definite in maniera netta dai giovani innovatori italiani che vedono al primo posto la mancanza di esperienza e la scarsa propensione ad assumere da parte delle aziende (66%-54%); ancora appare evidente come nel 28% dei giovani intervistati la laurea spesso invece di essere un elemento distintivo e discriminante in maniera positiva può apparire un ostacolo per l’ingresso nel mondo del lavoro.
Alla domanda diretta su come si potrebbe migliorare il contatto tra studenti e aziende il 42% degli intervistati tra i 18:24 anni di età risponde “facendo fare esperienza piuttosto che chiedendola”, seguito in seconda posizione dal merito (33%) e dalla formazione (26%)". Per i giovani italiani, si legge, un’impresa è negativa se “investe in tecnologia all’avanguardia” (37%), “ha un gruppo dirigenziale giovane” (25%) e “utilizza strumenti digitali” (14%). I mega trend dell’innovazione restano immutati rispetto allo scorso anno e vedono tra le preferenze dei giovani innovatori italiani al primo posto “intelligenza artificiale” (21%), “realtà aumentata” (16%) e “blockchain” (12%). Tra le competenze vincenti che devono avere i giovani italiani al primo posto troviamo con il 43% “conoscenza strumenti digitali” tallonata dall’ambizione voglia di crescere (40%) e dalla conoscenza dei social network e dalla lingua inglese. Baldassari ha analizzato, poi, le intenzioni di voto dei giovani italiani: «Fratelli d'Italia guidato si conferma, in questo momento primo partito toccando quota 26,7%, seguito dal Partito democratico (19,1%) e dal Movimento 5 Stelle (17,6%). Rispetto alla media nazionale degli aventi diritto al voto pagano dazio ai giovani la Lega e Forza Italia che registrano un lieve calo posizionandosi rispettivamente a quota 7,1% e 7%; bene Renew Europe (8,3%), alleanza verdi sinistra (5,8%), +Europa (3,8%) e Articolo 1 (1,9%)", recita il dossier.
In collaborazione con:
Angi