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Lavoro: Fonarcom, formazione è il sale dell'occupazione

Cafà, 'acquisire competenze nuove per restare nel mercato'

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MILANO - In un mercato del lavoro che cambia velocemente, creando quasi quotidianamente nuove forme di lavoro e contrattuali, "il sale dell'occupazione è la formazione". Ne è convinto Andrea Cafà, presidente e fondatore di Fonarcom, il fondo interprofessionale della formazione continua, che ne ha parlato durante il Festival del Lavoro al Mico di Milano.
"La formazione ha un ruolo sempre più centrale in questo contesto che sta vivendo profondi e veloci cambiamenti", ha aggiunto Cafà. "Oggi il lavoratore che vuole restare nel mercato del lavoro deve non solo mantenere vive le competenze che ha, ma anche acquisirne di nuove. Questo gli garantirà una 'occupabilità' maggiore e di poter essere incluso nel mondo del lavoro più velocemente".
In questo contesto, impossibile non pensare ai rider e ai lavoratori autonomi: "Nei prossimi anni, si stima che circa il 40% delle persone presteranno il loro lavoro in modalità sempre più vicine a forme di lavoro autonomo. I rider di cui parliamo in questi giorni sono gli antesignani di un cambiamento che già oggi ci chiede soluzioni nuove, anche dal punto di vista contrattuale", ha spiegato poi il fondatore di Fonarcom. Maggiori tutele potrebbero essere fornite dal salario minimo legale, provvedimento al vaglio anche del governo penta-leghista: "Costituirebbe, tra le altre cose, una risposta forte al fenomeno del dumping contrattuale, per il quale auspico che non si proceda più attraverso meri comunicati sui siti web ma con azioni concrete che mirano alla reale tutela dei lavoratori" ha concluso Cafà.
Per Salvatore Vigorini, presidente dell'associazione InConTra, si dovrebbe rivalutare e ripensare il sistema lavoro basandosi sulle ipotesi già sostenute da Marco Biagi con lo Statuto dei lavori: "Se cambia il lavoro deve cambiare necessariamente anche il rapporto di lavoro - ha spiegato Vigorini - C'è bisogno di maggiore e di nuova flessibilità, anche nell'interesse del lavoratore e non solo dell'impresa. La nostra proposta è che il rapporto di lavoro abbia un andamento stratificato e modulare: uno zoccolo duro trasversale di diritti e di tutele ed un salario minimo garantito".
"La contrattazione torna in gioco da qui in poi, una contrattazione ovviamente aziendale o territoriale. Lo scenario futuro dovrebbe essere lo Statuto dei lavori di Biagi con diritti che valgono per tutti e un salario minimo per legge che significa avere un livello minimo sotto cui non andare. Dopodiché vieta che ci sia una contrattazione che vada al di sopra del minimo, tenendo conto di impegno e competenze", ha concluso Vigorini. 

In collaborazione con:
Fonarcom

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