MILANO - Le sfide dei distributori e dei produttori con l'arrivo della direttiva Mifid II in vigore dal prossimo 3 gennaio 2018 sono al centro delle conferenze Assogestioni nel pomeriggio della seconda giornata del Salone del Risparmio. A confronto sul tema i rappresentanti dell'industria e delle istituzioni italiane ed europee come Salvatore Gnoni (Esma) e Tiziana Togna (Consob). "Con la Mifid II il sistema distributivo italiano potrà giocare ancora un ruolo importante, soprattutto per implementare la consapevolezza finanziaria degli italiani". Lo ha detto Sebastiano Mazzoni Perelli, responsabile della Practice wealth & asset management e membro del cda di Prometeia Group, aprendo il convegno. Secondo le recenti indagini, svolte da Prometeia in collaborazione con Ipsos, la consulenza indipendente non sembra essere richiesta dagli italiani inconsapevoli delle eventuali qualità che un servizio "fee only" può offrire agli investitori. La direttiva Ue, secondo lo scenario prospettato da Perelli, inciderà profondamente sulla disciplina della product governance, sull'informativa su costi e oneri e sulle conoscenze e competenze del personale addetto alle vendite. Perelli ha sottolineato come il tema della trasparenza dei costi imposto dalla direttiva europea potrebbe portare ad una riduzione dei margini dell'industria del risparmio gestito. Occorre dunque concentrarsi su una maggiore qualità e produttività, possibile soprattutto attraverso una maggiore attenzione verso le competenze del personale interno alle Sgr e reti. Il suggerimento, dunque, è di non subire passivamente la Mifid II che rischierebbe di porre fine a un modello funzionante quale quello di portafoglio: "E' un elemento che ci distingue dagli altri Paesi, è necessario inserirlo all'interno del target market che, invece, si basa su una logica solo di prodotto".
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