Si sta progressivamente annullando il divario tra uomini e donne che investono nei fondi. Oggi le donne rappresentano il 47% dei sottoscrittori italiani, rispetto al 53% degli uomini. E’ quanto emerge dall’Osservatorio sui sottoscrittori di fondi comuni realizzato da Assogestioni, presentano nella terza giornata del Salone del Risparmio. Complessivamente i sottoscrittori ammontano a 11,7 milioni con un incremento di donne che sta portando verso un sostanziale equilibrio tra i generi. “Negli ultimi 20 anni – spiega lo studio – il gap è sceso da 16 a 6 punti percentuali: nel 2002 infatti gli uomini rappresentavano il 58% mentre le donne il 42%.
Nel complesso, l’età media degli investitori è di 61 anni. In testa c’è la generazione dei Boomers (nati tra il 1946 e 1964), che rappresenta il 40%, seguita dalla generazione X (1964-1980) con il 28%. Le generazioni più anziane (ultra 75enni) pesano per il 19% mentre i risparmiatori più giovani si attestano al 13%. Il valore medio generale dell’investimento in fondi è pari a 53.000 euro, ma tra le fasce più adulte (over 56) la cifra è superiore alla media e varia anche in base alla tipologia del prodotto: più basso per i sottoscrittori di fondi italiani (31.000 euro), più alto per gli investitori in fondi esteri (66.000 euro). Mediamente, il versamento unico (Pic) rimane la forma prevalente, prescelta dal 63% dei risparmiatori, mentre i piani di accumulo (Pac) e forma mista si fermano rispettivamente al 22% e al 15%. Ma più della metà dei Millennials e dei giovani della Generazione Z accedono all’investimento in fondi tramite il Pac. La maggior parte dei fondi italiani è acquistata attraverso il canale bancario (95%).
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