Riuscirà la Ferrari a lottare ad armi pari con le super Mercedes o dovrà accontentarsi di poter salire solo sul podio come accaduto l'anno scorso per la maggior parte dei Gran Premi. Ad una settimana esatta dal via della stagione 2016 di Formula 1, con la prima gara all'Albert Park di Melbourne (domenica 20 marzo alle 6 del mattino in Italia), resta questa la domanda principale dopo quanto visto nel corso dei test invernali, dove la Stella d'Argento guidata dal Lewis Hamilton e Nico Rosberg ha dato in parte l'impressione di volersi nascondere dando prova di grande solidità con un numero 'monstre' di giri effettuati. La Rossa, invece, con Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen ha mostrato incoraggianti segnali di crescita con una Sf16-H quasi sempre in cima alla lista dei tempi sul circuito spagnolo di Montmelò. Una prova, questa, della bontà del progetto firmato dal direttore tecnico di Maranello James Allison e che può rassicurare sul fatto che mal che vada il Cavallino sarà almeno la seconda forza del campionato che sta per partire.
Una stagione che si appresta a scattare col 'botto' per l'ultima novità tirata fuori dal cilindro, quella delle qualifiche ad eliminazione, che appare più il risultato di un braccio di ferro costante tra la Fia di Jean Todt e la Fom di Bernie Ecclestone che un reale passo in avanti per rendere il Circus più spettacolare agli occhi del mondo. ''Mi sembra questa delle qualifiche ad eliminazione - l'opinione dell'esperto di tecnica del Circus e firma della gazzetta dello Sport Paolo Filisetti - una roulette russa che non sconvolgerà più di tanto il panorama delle forze in campo a beneficio dello spettacolo tranne che nel caso di possibili inconveniente. Troveremo una situazione di pista sempre trafficata, sarà difficile fare un giro pulito e non so quanto questa scelta vada in direzione della sicurezza. E' una strategia che non mia piace molto, cambia veramente solo la fine delle qualifiche quando nella Q3 si sfideranno le ultime due macchine rimaste. Poi c'e' la questione dell'entrata della novità al momento sbagliato con gomme già decise da tempo. Forse la qualifica era una delle componenti da ritoccare di meno, hanno lasciato il venerdì tale e quale e che ormai è noiosissimo. Forse è stata scelta la soluzione meno peggio perche' era stata proposto l'inversione della griglia, frutto però di una guerra sotterraneo tra Ecclestone e Todt''.
E Ferrari è davvero più vicina alla Mercedes? ''La Rossa - sostiene Filisetti - ha fatto una macchina che rompe con il passato, molto innovativa, hanno cercato di rischiare per fare una macchina prestazionale a partire dal cuore che è la power unit. Hanno guardato prima alla prestazione perche' l'affidabilità appare garantita. Vedendo i test della seconda settimana, molto positivi i long run della Ferrari con tempi in pista di tutto rispetto. La Mercedes ha impressionato per il gran numero di giri fatti, ha fatto l'equivalente di una 24Ore di Le Mans o come se avesse fatto 20 Gp. Nonostante non si conoscessero i carichi di benzina si è avuta l'impressione che non si stessero nascondendo troppo. La mia sensazione è quella di una Ferrari che si è avvicinata davvero molto e in alcune circostanze possa essere davanti e in Mercedes ne sono consapevoli''
Tra le altre novità 2016, le tre mescole Pirelli a disposizione di ogni pilota rispetto alle due dell'anno scorso e la possibilità di scelta dei set da parte dei team (2 obbligatori e 11 'liberi', novità assoluta l'arrivo delle velocissime ultrasoft). Si correrà anche in Azerbaigian sul circuito semicittadino di Baku, gara che insieme al ritorno del Gran Premio di Germania, porterà i Gp totali al numero record di 21. Guardando ai team c'e' il ritorno della Renault che ha rilevato la Lotus e l'arrivo dell'americana Haas ma parecchio Made in Italy con il motore Ferrari ed il telaio Dallara. Tra i piloti incuriosisce l'arrivo di alcuni esordienti come il primo indonesiano nella storia del Circus, Rio Haryanto e il tedesco ma con passaporto anche delle Isole Mauritius Pascal Wehrlein. Entrambi debutteranno con la Manor, mentre l'ennesimo figlio d'arte risponde al nome di Jolyon Palmer (figlio dell'ex pilota di Formula 1 inglese Jonathan Palmer) alla guida della rientrante Renault.