Infermieri e paramedici restano confinati, notte e giorno, al fianco degli anziani residenti di una casa di riposo per non rischiare di contagiarli arrivando dall'esterno: lo ha deciso il personale dell'istituto Hyppolyte-Panhard a Le Coudray-Montceaux, vicino a Parigi. Di fronte a quella che viene presentata ormai in Francia come la probabile "ecatombe" delle case di riposo investite dal Coronavirus, infermiere e infermieri, medici e responsabili sanitari di ogni livello hanno deciso di eliminare ogni rischio e autoconfinarsi al fianco degli anziani, che nel loro caso sono anche non autosufficienti.
Il personale rimarrà nell'istituto 24 ore su 24, eliminando quasi del tutto i contatti con l'esterno, un'idea che la direttrice regionale delle case di riposo della catena "France Horizon", Dounia Bennani, ha avuto fin dall'annuncio del presidente Emmanuel Macron di procedere al confinamento: "ci siamo detti subito - spiega - che la situazione sarebbe durata.
Abbiamo quindi optato per turni di confinamento, con gruppi di una quindicina di volontari che ruotano in seno all'istituto di settimana in settimana". "Tutti sono apparsi subito entusiasti e motivati - continua - restano confinati sia le squadre che si occupano delle cure, sia i servizi di vitto, sia il personale amministrativo".
I dipendenti della casa di riposo dormono ormai dal 17 marzo - inizio del confinamento - in alcune sale dedicate normalmente alle attività degli anziani o alle terapie riabilitative, trasformate in dormitori. Tutti si dedicano alle varie attività necessarie e in molti casi si scambiano le mansioni, con gli amministrativi immortalati ad animare i laboratori di animazione per gli anziani, le infermiere o gli addetti alle pulizie che partecipano alla ristorazione.