Gli abitanti di Mayotte, l'arcipelago nell'Oceano Indiano che è il 101mo dipartimento francese, temono uno "tsunami" sanitario: per ora nell'isola fra il Madagascar e il Mozambico, sono emersi soltanto 42 casi, una cifra che viene unanimemente ritenuta inferiore alla realtà. Le strutture mediche sono insufficienti, per 279.000 abitanti ci sono soltanto 16 letti in rianimazione. Per questo, nell'ambito dell'operazione "Resilienza" annunciata ieri sera, il presidente Emmanuel Macron ha disposto l'invio in zona di una portaelicotteri.
Mayotte, colpito fin dal 1 gennaio di quest'anno e ancora negli ultimi giorni, da forti scosse di terremoto, è il dipartimento più povero di tutta la Francia. "Siamo soltanto una ventina di medici - ha detto nei giorni scorsi uno di loro ai media francesi - in media abbiamo oltre 50 pazienti al giorno. E per proteggerci, soltanto mascherine FFP1, niente FFP2". Due dottori sono già risultati positivi al Covid-19, uno di loro, il dottor Roussin, è confinato in casa da 5 giorni. L'altro, è in rianimazione. Mancano i test, i contagi sono senz'altro già molto elevati. Il virus sarebbe arrivato con i ritorni di chi era andato in vacanza, ma si temono le prossime settimane. Alla scarsità dei professionisti del settore sanitario, sommersi di lavoro negli ultimi tempi anche per un'epidemia di dengue, si aggiungono attrezzature obsolete, mancanza di materiale di protezione e di respiratori: "a Mayotte non si aspetta un'ondata, ma uno tsunami" ha scritto in una lettera a Macron un deputato eletto nell'isola, Mansour Kamardine. Le autorità locali hanno già ordinato, da martedì scorso, un coprifuoco generale dalle 20 alle 5 del mattino per tentare di arginare i contagi. Confinamenti e inviti alla prudenza, in un'isola dove molte sono le bidonville, sono rimasti lettera morta. L'84% degli abitanti vivono sotto la soglia della povertà e il 40% delle residenze principali hanno tetti di lamiera.