La comunità indigena ecuadoriana dei Siekopai ha lanciato un appello al governo di Quito per chiedere protezione urgente dopo aver rilevato 16 casi di Covid-19 tra la sua gente, sottolineando che manca un piano di contenimento del ministero della Salute per difendere gli indigeni dalla malattia. I Siekopai temono che la pandemia possa causare l'estinzione della loro cultura.
Secondo quanto riferito dal canale Ecuavisa, finora due adulti della comunità sono morti con sintomi legati al coronavirus: la prima vittima è stata registrata il 14 aprile, scatenando l'allarme tra gli indigeni che hanno avvisato le autorità. Dopo il primo deceduto, diversi membri della comunità, composta da 744 persone, sono fuggiti nella foresta amazzonica con gli anziani, per prevenire la diffusione della malattia.
Il presidente dei Siekopai, Justino Piaguaje, ha assicurato che la comunità, che vive nella provincia di Sucumbios al confine tra Ecuador e Perù, sta vivendo "momenti difficili" a causa della mancanza di test per rilevare il coronavirus e di protocolli di prevenzione per ridurre la diffusione della malattia. "Non possiamo essere esclusi dalle cure mediche, chiediamo test rapidi per stabilire quante persone siano infette", ha detto il leader indigeno. Per ottenere i test che hanno rilevato i 16 positivi, gli indigeni hanno chiesto aiuto ad alcune organizzazioni alleate.
La coordinatrice legale dell'organizzazione per i diritti degli indigeni Amazon Frontlines, María Espinosa, ha esortato il ministero della Salute ecuadoriano a eseguire test di massa in tutte le comunità indigene di quella regione amazzonica. Anche la Commissione interamericana per i diritti umani (Cidh) dell'Organizzazione degli Stati Americani ha espresso "seria preoccupazione" per il diritto alla salute degli indigeni Siekopai di fronte al contagio del Covid-19. "Secondo le informazioni pubbliche, la presenza di casi positivi rappresenta un grave rischio per la sopravvivenza di una comunità di 744 persone", ha scritto la commissione su Twitter.