Il governo del Perù, di fronte al crollo del turismo per la pandemia da coronavirus ha deciso di incentivarne l'attività nazionale, e per quanto possibile internazionale, disponendo l'ingresso gratuito a 55 musei e siti archeologici e a 22 parchi naturali sul territorio nazionale.
Il Perù è, in America latina, secondo solo al Brasile per numero di contagi (68.822) e quarto nella classifica dei morti (1.961), dopo Brasile, Messico ed Ecuador.
In questo ambito la Gazzetta Ufficiale peruviana ha pubblicato oggi un decreto del ministero del Commercio estero e del Turismo che autorizza, in primo luogo tutta la popolazione peruviana, ma anche i cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale, ad entrare liberamente dall'1 luglio al 31 dicembre 2020 "nei siti archeologici, musei, luoghi storici ed aree naturali del Paese".
Così, ad esempio, il mitico santuario di Machu Picchu, la rete di 'Camini degli Incas', la città di Cuzco e le Linee ed i geoglifi di Nazca saranno accessibili senza pagare il biglietto.
Nelle considerazioni preliminari al decreto, si osserva che in marzo "l'arrivo di turisti dall'estero in Perù ha avuto una flessione del 70%, ossia un flusso negativo di 260.000 persone".
Inoltre, "si prevede che fra aprile e luglio vi sarà una caduta del 100% degli arrivi turistici da altri Paesi, dato che ancora non siamo giunti alla tappa di contenimento del virus.
Per il turismo interno - si precisa infine - la flessione sarà certamente superiore al 40%, il tutto con perdite per il settore valutabili a 700 milioni di dollari". Il decreto è accompagnato dallo stanziamento di una somma congrua per permettere alle aree turistiche di adeguarsi ai nuovi protocolli di sicurezza della salute dei visitatori.