(ANSA) - ROMA, 08 FEB - Garantire completa sterilizzazione
agli alimenti conservati, evitando che siano contaminati da
batteri, funghi o altri microrganismo come il Covid-19,
individuato in un gelato prodotto nella Cina orientale. E'
l'idea su cui ha lavorato una start up bolognese, Nterilizer,
che ha messo a punto un sistema per la sterilizzazione
dell'azoto liquido, attraverso radiazioni ultraviolette, venendo
selezionata fra le 16 realtà finaliste (su circa 800) nel
programma di accelerazione BeHeroes.
L'azoto liquido è utilizzato per il confezionamento della
stragrande maggioranza dei prodotti alimentari a largo consumo:
"Con la pandemia ci si è iniziati a domandare se anche il
coronavirus possa contaminare gli alimenti confezionati che
acquistiamo comunemente al supermercato", spiega Lodovico
Parmegiani, fondatore e Ceo della start up. Il problema dei
virus è che possono rimanere congelati a basse temperature e si
possono poi 'risvegliare', aggiunge Parmegiani. Il tema "è stato
affrontato su importanti riviste scientifiche come 'British
Medicine Journal' o 'Human Reproduction' e a oggi sono 7 i
lavori che sottolineano la necessità di sterilizzare l'azoto
liquido" anche nel settore medico, dove è utilizzato "in primis
nella crioconservazione di cellule nei laboratori di embriologia
dei centri di procreazione medicalmente assistita". Dai
laboratori si è sviluppata l'idea di Parmegiani, che è un
embriologo, che è ora estesa al settore alimentare. "L'esempio
del virus rilevato in un gelato in Cina - spiega ancora
l'esperto - ci fa pensare che possa essere rimasto congelato
grazie alla temperatura fredda, probabilmente trasferito da una
persona che aveva la malattia e che ha concorso alla produzione.
Questo mostra quanto possa essere essenziale rendere
'virus-free' tutti gli alimenti per il cui confezionamento si
utilizza l'azoto liquido". (ANSA).