Un Tempo delle mele in un carcere minorile, un uomo alla ricerca della verita' sulla morte della mamma quando era bambino, due donne 'ribelli' con disturbi mentali e un'amicizia che cura: il mosaico eterogeneo della squadra tricolore al festival di Cannes (11-22 maggio) si completa con una bella tripletta italiana alla Quinzaine des Realizateurs.
Si tratta rispettivamente di Fiore di Claudio Giovannesi, Fai bei sogni di Marco Bellocchio, La Pazza Gioia di Paolo Virzi'. Dopo la doccia fredda per non aver avuto neppure un film nel concorso principale, e dunque senza speranze per la Palma d'oro, il cinema italiano arriva al festival 'risarcito' nelle altre sezioni e con una pattuglia tutt'altro che mini: sei film e due cortometraggi, a dimostrazione di una certa vitalita'.
A Un Certain Regard c'e' Pericle il nero, opera terza di Stefano Mordini e tra le proiezioni speciali il documentario L'ultima spiaggia, esordio nel lungometraggio di Davide Del Degan e Thanos Anastopoulos. Sempre in proiezione speciale, ma in Semaine de la Critique, verra' proposto il secondo film di Alessandro Comodin I tempi felici verranno presto.
Nella competizione cortometraggi e' stato selezionato Il Silenzio di Farnoosh Samadi e Ali Asgari mentre il Centro Sperimentale di Cinematografia portera' all'Atelier de Cine'fondation La santa che dorme di Laura Samani.
Felice e pure emozionato per la prima volta a Cannes e' Paolo Virzi': ''e' un grande piacere, specie la collocazione nella sezione piu' scapigliata e meno pomposa, peraltro in ottima compagnia, con un monumento come Bellocchio e col battagliero Giovannesi'', ha commentato a caldo il regista del film che scritto con Francesca Archibugi (prodotto da Marco Belardi per Lotus Production - una societa' di Leone Film Group - e Rai Cinema) uscira' nelle sale italiane martedi' 17 maggio distribuito da 01 Distribution.
"Siamo emozionati di mostrare in un'occasione importante come Cannes la nostra storia di follia, di ribellione alle regole, di amicizia curativa tra due donne - l'istrionica Beatrice Morandini Valdirana (Valeria Bruni Tedeschi), sedicente contessa e la fragile e dolente Donatella Morelli (Micaela Ramazzotti) - dalla vita complicata. Quel poco che conosco di quel festival, avendolo frequentato finora solo da spettatore, o per incontri di lavoro, e' che sembra una messinscena perfetta per dare ad un cineasta la sensazione strepitosa di essere, almeno per qualche giorno, al centro del mondo", conclude Virzi'.
E' al missaggio Claudio Giovannesi quando arriva la notizia da Cannes: ''Fiore - dice all'ANSA il regista romano, classe '78, noto per Ali' ha gli occhi azzurri - e' ancora da completare ma e' un guaio 'bello' oggi. E' una storia di adolescenti e di ricerca d'amore, un innamoramento contrastato perche' i miei protagonisti sono due giovani italiani in carcere entrambi per aver rapinato cellulari. Sono ragazzi come tanti, li ho visti personalmente frequentando sei mesi il carcere minorile di Roma. Li' provano con laboratori e iniziative ad aiutarli per dare loro una seconda possibilita'. Sono rigidamente separati maschi e femmine e non si incontrano se non al ballo di fine anno. Ho voluto raccontare questa storia, il bisogno enorme di amore, che e' quello della mia protagonista Daphne, e l'innamoramento adolescenziale in un luogo di detenzione, i pizzini scambiati sotto il vassoio della sala mensa. Il carcere e' il luogo simbolico per rappresentare la mancanza d'amore piu' che la privazione della liberta'''.
Attori non professionisti, ex detenuti minorili e due attori veri, Valerio Mastandrea (il padre di Daphne, finalmente fuori dopo 8 anni e ora inadeguato a sostenere la figlia) e Laura Vasiliu, l'attrice romena coprotagonista del film Palma d'oro a Cannes 4 mesi, 3 settimane 2 giorni di Christian Mungiu per Fiore che sara' in sala con la Bim.
E poi c'e' il maestro Marco Bellocchio: Fai bei sogni, dal romanzo di Massimo Gramellini, prodotto da Ibc Movie, Kavac Film Rai Cinema e Ad Vitam, e' il film di apertura della Quinzaine. E' la storia di una difficile ricerca della verita' e allo stesso tempo la paura di scoprirla. La mattina del 31 dicembre 1969, Massimo, nove anni appena, trova suo padre nel corridoio sorretto da due uomini: sua madre e' morta. Massimo (Valerio Mastandrea) cresce e diventa un giornalista. Dopo il rientro dalla Guerra in Bosnia inviato dal suo giornale, incontra Elisa (Berenice Bejo). La vicinanza di Elisa aiutera' Massimo ad affrontare la verita' sulla sua infanzia ed il suo passato".