Claudio Giovannesi lo aveva già fatto con 'Alì ha gli occhi azzurri', raccontare ragazzi in erba divisi tra purezza adolescenziale e delinquenza da vivere come disagio, voglia di libertà. Ora con 'Fiore', che passa al Festival di Cannes alla 48/ma edizione della Quinzaine des Réalisateurs, torna sul tema e lo fa mettendo in campo un fenomeno come l'esordiente Daphne Scoccia. Infantile, donna, androgino, dolce, cattiva, bella e brutta nulla sembra impossibile a questa esordiente a cui il regista incolla la macchina da presa per tutto il film. E' lei infatti la protagonista di 'Fiore', ovvero Daphne, detenuta per rapina, fragile e dura e con un padre sconfitto (Valerio Mastandrea) che non manca, nonostante tutto, di trovare l'amore in un detenuto come lei: Josh.