Sergio Mattarella è noto al piu' largo pubblico soprattutto per il "Mattarellum", il sistema elettorale approvato dalle Camere nel 1993 che ha aperto la strada al bipolarismo e alla Seconda Repubblica e quindi alla democrazia dell'alternanza, come negli altri grandi Paesi europei.
Culturalmente Sergio Mattarella sì è ispirato per la sua legge agli insegnamenti di Roberto Ruffilli, il politologo Dc ucciso dalle Br nel 1988, che insisteva sulla necessità di rendere "il cittadino arbitro" delle scelte politiche, anziché lasciare ai partiti tutte le mediazioni per la nascita dei governi dopo le elezioni. Il Mattarellum era la realizzazione di questi insegnamenti.
Curiosamente però a capirne tutte le implicazioni non furono i partiti della Prima Repubblica che lo avevano votato in Parlamento, bensì Silvio Berlusconi, che si affacciò sulla scena politica nel 1994, quando per la prima volta si è votato con questo sistema. Quel Berlusconi che ora non vorrebbe Sergio Mattarella al Quirinale.
Il Mattarellum, era un sistema uninominale a turno unico, come quello inglese, anche se c'era un 25% dei seggi che veniva assegnato con metodo proporzionale per garantire il diritto di tribuna anche ai partiti che non avevano possibilità di vincere nei collegi uninominali. Per vincere con l'uninominale occorre formare coalizioni le più larghe possibili, per ottenere un voto più degli altri nei collegi. E' quello che fece Berlusconi con una alleanza che andava dagli ex Dc del Ccd (Casini e Mastella), ad An e alla Lega, passando per Fi. Invece il Ppi e il Pds, che avevano votato nel 1993 la legge, costruirono delle coalizioni strette: il Ppi con il Patto Segni e il Pds con altri partiti di sinistra. In più Berlusconi disse in campagna elettorale che in caso di vittoria sarebbe stato lui il candidato premier, sfruttando un aspetto implicito nel Mattarellum.
Solo nel 1995 Ppi e Pds si unirono per dar vita all'Ulivo e al centrosinistra che nel 1996 candiderà Prodi, sancendo la nascita del bipolarismo, entrato in crisi nel 2013 con il boom di M5s. Il Mattarellum è andato in soffitta il 21 dicembre 2005, quando il centrodestra approvò il cosiddetto "Porcellum" che riportava l'Italia al proporzionale, seppur con premio di maggioranza. Ben due referendum hanno tentato di riportare in vita il Mattarellum cancellando il Porcellum, ma la Corte costituzionale ha dichiarato entrambi inammissibili. Salvo poi dichiarare incostituzionale lo stesso Porcellum nel gennaio 2013, e imponendo il sistema precedente al Mattarellum, e cioè il proporzionale puro.