Centrosinistra compatto, centrodestra in frantumi e incognita grillini. Il voto per il rinnovo dell'amministrazione comunale a Campobasso si presenta così. A correre per la poltrona di sindaco sono in cinque: Antonio Battista (Pd) candidato del centrosinistra sostenuto da undici liste, Michele Scasserra (Polo Civico), sostenuto da quattro liste, il sindaco uscente Gino Di Bartolomeo (Forza Italia) con una sola lista; una sola lista infine anche per Roberto Gravina (Movimento 5 Stelle) e per il movimento civico del giornalista Pino Saluppo (Il Capoluogo).
Al termine di una campagna elettorale segnata dall'assenza dei big di partito (si è visto solo Nichi Vendola) il capoluogo molisano va alle urne reduce da cinque anni di governo di centrodestra.
Il sindaco uscente Gino Di Bartolomeo, nel 2009 vinse al primo turno, ma alla fine della corsa si è praticamente ritrovato da solo. I partiti della coalizione non hanno infatti voluto appoggiare la sua ricandidatura (cinque anni fa era sostenuto da undici liste) e così il primo cittadino si ritrova a dover correre stavolta con una sola lista dalla sua parte, quella appunto di Forza Italia. Peraltro la decisione presa dai vertici nazionali del partito di confermare la fiducia a Di Bartolomeo ha causato la fuga di diversi esponenti locali di Fi.
E così molti big del centrodestra si ritrovano ora 'transfughi' nelle liste del centrosinistra; altri, invece, hanno aderito al neonato Polo Civico, un progetto politico venuto alla luce dall' incontro da due 'ex nemici': da una parte l'ex assessore regionale del centrodestra Michele Scasserra e dall'altra il leader del movimento civico Costruire Democrazia Massimo Romano.
Di fatto i partiti del centrodestra, esclusa Forza Italia, non hanno presentato i loro simboli ma hanno deciso di appoggiare questa nuova iniziativa. Discorso a parte per l'Udc.
Il partito di Cesa e Casini, che cinque anni fa contribuì alla vittoria del centrodestra, stavolta si è buttato sul centrosinistra e infatti tra le undici liste a sostegno di Battista c'è anche quella dei centristi. Una scelta che ha alimentato polemiche perché nella stessa regione, a Termoli (città dove si vota sempre domenica per le Comunali) la stessa Udc corre alleata del centrodestra.