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Spettro sconfitta su Ncd. Alfaniani ballano su 4%

In sede delusione e ministri assenti. Schifani, campagna difficile

Prudenza e champagne chiuso rigorosamente in frigo. Non c'è aria di festa nella sede del Nuovo Centrodestra che, stando alle prime proiezioni sulle Europee emerse nella notte, emerge di certo ridimensionato in un battesimo elettorale che, tra gli alfaniani, era visto fino a poche ore fa con un sicuro ottimismo. Ncd balla sulla fatale soglia del 4%, con punte del 6% al Sud e, all'estremità opposta del 3,9%, a seconda dei dati che si accavallano sugli schermi. Schermi sui quali si succedono i volti sorridenti dei big del Pd, in palese contrasto con l'aria un po' tesa che si respira nella sede nuova di zecca degli 'alfaniani'. Assenti gli esponenti-ministri, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi e, soprattutto il ministro dell'Interno e presidente del partito Angelino Alfano, al Viminale. Presenti, invece, gli altri big, dal responsabile del programma Renato Schifani al coordinatore nazionale Gaetano Quagliariello, fino alla portavoce Barbara Saltamartini. Tutti chiusi in una stanza della sede incollati al tv e, soprattutto, a quel 4% che appare pericolosamente in bilico. Ma, in ogni caso, l'obiettivo a cui guardavano gli alfaniani sembra lontano: chi puntava ad un 6% per dare slancio alla nuova formazione rimarrà probabilmente deluso. "E' stata una campagna difficile", ammette Renato Schifani, sottolineando comunque lo sforzo fatto nelle ultime settimane da un partito che ha dovuto lottare in una campagna urlata, pressato da un lato, dal suo alleato-rottamatore Matteo Renzi e, dall'altro dall'ondata grillina.

Da qui un risultato di certo al di sotto le aspettative e segnato, probabilmente, anche dalle vicende giudiziarie che hanno coinvolto alcuni big del partito, come Giuseppe Scopelliti e Paolo Romano. La prudenza, comunque, regna per ora sovrana. Saltamartini assicura che il risultato, anche se confermato nella sua veste più nera, non avrà ripercussioni sulla tenuta di un governo in cui il Pd fa comunque la parte del leone. "Restiamo alleati del Pd finché non saranno raggiunti gli obiettivi", assicura Schifani, invitando comunque ad una riflessione sull'Italicum, che con la previsione di un ballottaggio, risulta comunque poco idoneo ad un'Italia "tripolarizzata". Un'Italia dove Ncd rischia di essere marginalizzata. "Le divisioni hanno penalizzato il centrodestra e ci impegneremo per ricostruire una grande area di centrodestra", spiega Saltamartini che bolla tuttavia come "provocazioni" le parole di Maurizio Gasparri, che invita Ncd a riflettere e tornare con Forza Italia. Un'ipotesi che, per ora, gli alfaniani rifiutano con orgoglio, nonostante l'aria dimessa che aleggia nella sede del partito. Dove, ad assistere alle proiezioni elettorali assieme ai nuovi colleghi c'è anche Paolo Bonaiuti. E con il risultato di FI non certo brillante, per lui, forse, la delusione e' stata duplice.

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