I volti tradiscono le tante ore della notte trascorse nell'incertezza, ma Angelino Alfano e i vertici di Ncd provano a dissimulare la delusione e a cantare vittoria: "Abbiamo superato lo sbarramento alla faccia di chi non voleva. Forza Italia crolla, noi abbiamo sostenuto il governo e salvato l'Italia dal baratro in cui loro la volevano. E ora gli italiani ci premiano con un patrimonio enorme: 1.200.000 voti che useremo per riorganizzare un centrodestra unito e vincente sulla sinistra".
"Un successo, alle condizioni date", garantisce. Questo e' il racconto che il leader del Nuovocentrodestra - insieme a Lupi, Lorenzin, Cicchitto, Quagliariello, Schifani, Saltamartini, De Girolamo, Bonaiuti - fa nell'affollatissima conferenza stampa di analisi del voto, fingendo che l'unica ambizione fosse quella di superare la soglia di sbarramento del 4% per arrivare a Bruxelles. Ma a grattare appena la superficie risulta evidente che non e' così, che il sogno riposto nel cassetto dopo la nottata insonne era quello di profittare del declino di Berlusconi e drenare i voti moderati. Che invece "Forza Italia, con un capolavoro, è riuscita spingere verso il maggior partito della sinistra".
Avvolto in una nebulosa resta al momento il processo che dovrà riportare ad un centrodestra unito e vincente. "Quando potremo parlare concretamente di rifondazione del campo moderato con Forza Italia? Quando avranno capito che il mondo è cambiato. Ma dalle dichiarazioni di queste ore non mi pare così. Perciò ci facciano un fischio quando è il momento...", dice Alfano, senza dimenticare la campagna elettorale avvelenata dalle "diffamazioni" de 'Il Giornale'.
Di fronte all'ipertrofico risultato del Pd, il leader Ncd prova ad alzare un argine: "A Renzi dico chiaro che il suo non è un monocolore Pd". "Il governo deve tenere conto che noi siamo il pilastro di centrodestra dell'esecutivo, diremo sì ai programmi che corrispondono ai nostri valori, ma che non possono essere piegati solo alle esigenze del Pd". "Ci prendiamo per intero la gratitudine del Presidente del Consiglio, perchè sappiamo che è ampiamente meritata", aggiunge Alfano spronando il partito a camminare spedito sulla via delle riforme, con l'obiettivo di tutelare ora famiglie, imprese e varare un Italicum con le preferenze. Ma intanto Ncd non sfonda come alternativa a Forza Italia. E al momento a Bruxelles c'e' posto solo per tre: Lorenzo Cesa, Carlo Casini (Udc) ed il ministro Beatrice Lorenzin (Ncd), che hanno portato in dote il loro pacchetto di preferenze.
"Esagerato trasformare un 4% in un trionfo - gela gli ex alleati Maria Stella Gelmini, Fi -. La sconfitta, perche' di questo si tratta, e' stata del campo dei moderati e dei liberali nel suo complesso: essa e' figlia delle divisioni di questi anni". E Raffaele Fitto, dalla sede di Forza Italia, punzecchia: "Non mi sembra che Alfano abbia raggiunto un risultato eccellente, la somma di Ncd e di Udc fa il 4,2%, non mi sembra un gran risultato. Poi c'e' da comprendere che per rifare il centrodestra bisogna stare nel centrodestra...".