Trionfo del Pd e tonfo del Movimento Cinque Stelle. E' l'esito del voto per il rinnovo del Parlamento europeo che ha visto l'affluenza alle urne scendere di quasi 8 punti rispetto al 2009 (58,7% contro il 66,4% di cinque anni fa, quando si era votato per due giorni). Un divario che aumenta ancora, a oltre 15 punti, se si guarda al voto per le politiche del febbraio 2013, quando è andato a votare circa il 75% degli elettori.
Al netto dell'affluenza, comunque, i numeri parlano chiaro: i democratici hanno praticamente doppiato il Movimento 5 Stelle nella sfida per Bruxelles, superando il 40% dei voti, mentre il movimento di Beppe Grillo si ferma attorno al 20. Un calo di circa 5 punti rispetto alle politiche, mentre il partito di Matteo Renzi guadagna almeno 15 punti.
Ma non sono solo i grillini a essere rimasti delusi dal voto: crollo ancora più evidente in casa Forza Italia, visto che il Pdl (prima della scissione con Ncd) aveva incassato il 21,56% dei voti contro il 16% circa delle europee, mentre il nuovo movimento fondato da Alfano può festeggiare il superamento della soglia del 4%. E anche la Lega può essere soddisfatta della perfomance elettorale visto che porta a casa un risultato sopra il 6% contro il 4 delle politiche. Lo stello vale per Sel, visto che anche la lista Tsipras con cui si è presentato il partito di Nichi Vendola, dovrebbe superare lo sbarramento (alle politiche aveva raggiunto il 3.2%). Debacle invece per Scelta Civica, che aveva raggiunto l'8,3% nel 2013 guidata da Mario Monti e che non raggiunge l'1%.
Certo, Forza Italia 'sprofonda' se si guarda invece il risultato delle scorse europee, quando però il Pdl era in formazione completa e il Movimento 5 Stelle non si era ancora affacciato nel panorama politico. Nel 2009 infatti il partito di Silvio Berlusconi (allora al governo e che quest'anno invece non ha nemmeno potuto votare causa condanna definitiva per il processo Mediaset) aveva incassato il 35,26%, mentre il Pd aveva raggiunto il 26,12%.