Dalle riforme costituzionali alla scuola, dalle unioni civili alla prescrizione. Sono molti i nodi che il governo avrà di fronte dopo le regionali. Ecco in pillole i sei temi caldi in agenda ai quali si aggiunge quello della nomina del nuovo capogruppo alla Camera:
RIFORMA DEL SENATO - La riforma del bicameralismo perfetto, dopo l'approvazione alla Camera con l'Aventino delle opposizioni è approdata al Senato ed è stata assegnata alla commissione Affari Costituzionali il 13 marzo scorso. Va approvata possibilmente entro il luglio 2016 quando entra in vigore l'Italicum che prevede la legge elettorale solo per Montecitorio che resta la sola camera elettiva.
SCUOLA - Resta caldo il fronte della riforma ribattezzata dal governo 'la buona scuola'. Il testo, approvato dalla Camera, tra le proteste di prof e studenti, è in esame in commissione Istruzione al Senato dove è in corso un ciclo di audizioni. Palazzo Madama sarà un banco di prova importnate e complicato per il governo visto che la minoranza Dem ha già annunciato battaglia e chiesto cambiamenti e i numeri restano sempre ristretti per la maggioranza.
PENSIONI - Dopo il via libera in consiglio dei ministri il decreto che ristabilisce una quota per i rimborsi ai pensionati privati delle rivalutazioni è in discussione alla Camera, dovrà poi, passare all'esame di Palazzo Madama.
PRESCRIZIONE - La riforma è in discussione in commissione Giustizia al Senato e, secondo quanto sottolineato dal premier renderà, di fatto i reati "imprescrittibili". Sul provvedimento, direttamente collegato all'anti-corruzione, pesano i dubbi di Ncd.
RIFORMA RAI - Il testo che prevede, tra l'altro, un nuovo meccanismo di nomina del consiglio di amministrazione dell'azienda pubblica è in commissione Lavori Pubblici al Senato. In caso il provvedimento non proceda il premier ha avvertito che procederà in base alla legge Gasparri.
UNIONI CIVILI - Il testo che dovrebbe regolamentare le unioni tra coppie dello stesso sesso, ma anche le convivenze, è in discussione in commissione Giustizia a Palazzo Madama. Sul provvedimento pesano quattromila emendamenti. Il premier Matteo Renzi ha pronosticato che possa avere un primo ok tra luglio e settembre.
NUOVO CAPOGRUPPO - Dopo le dimissioni di Roberto Speranza i deputati devono eleggere il nuovo capogruppo. Tra i 'papabli' il vicecapogruppo Ettore Rosato. La scelta inciderà gioco forza sui rapporti interni al partito.