Più atteso per Matteo Salvini, che ha battuto a tappeto l'Italia da nord a sud, meno scontato quello del Movimento cinque stelle che ha scelto una campagna più low profile. Uno tra i dati più evidenti delle regionali è il successo delle due forze 'anti-sistema': Carroccio e Cinque stelle. Che, entrambe, avocano a se' il ruolo di vera opposizione al governo. I cinquestelle sono al 20% in tutte le regioni con punte fino al 25% della giovane candidata ligure Alice Salvatore, tra le rivelazioni delle regionali. La Lega avanza al centro. E' secondo partito in Toscana e, in alcune zone doppia Forza italia.
Grillo: grazie a italiani M5S è primo in tre Regioni - "Grazie, danke, merci, thank you". Beppe Grillo dal suo blog dal suo blog ringrazia "gli italiani che ci hanno votato e che hanno attribuito il ruolo di primo partito al M5S in Liguria, Campania e Puglia e di secondo in altre regioni". "Il quinto grazie a chi ha ridimensionato il partito dell'innominabile e lo ha portato a percentuali più consone (metà rispetto alle europee) alla sua (non) azione di governo. Non si gestisce un Paese con le menzogne e con l'arroganza", ha scritto Grillo sul blog riferendosi al premier Matteo Renzi.
"GRAZIEEEEE! Felice e orgoglioso, al Lavoro per mantenere gli impegni, crescere e vincere! Renzi, stiamo arrivando", ha scritto Matteo Salvini su Facebook. A Radio Padania dice: "per me inizia il difficile, perché il triplo dei voti significa il triplo di responsabilità", ma "io voglio andare a vincere a livello nazionale, non mi interessa partecipare".
Opa Lega su centrodestra ma Cav, vinciamo solo uniti - La Lega Nord allunga le mani sul centrodestra. Ma Silvio Berlusconi di una cosa continua ad essere convinto: "Solo uniti vinciamo". Ed è infatti proprio questo il leit motiv che i big azzurri ripetono per tutta la notte, prendendo come esempio la Liguria di Giovanni Toti. Intanto, però, a cantare vittoria è Matteo Salvini (siamo lo spauracchio di molte mummie, commenta). La Lega non solo supera di gran lunga gli azzurri ma si attesta in molte regioni come secondo partito. Un risultato che fa suonare le sirene di allarme ad Arcore dove l'ex premier però continua a ribadire quanto detto anche nei giorni scorsi: La Lega cresce, ma i moderati non sono su posizioni così estremiste per cui il nostro obiettivo è recuperare il consenso di chi non è andato a votare. Già perchè ad allarmare il Cavaliere non è solo l'avanzata della Lega ma anche l'astensionismo: "Berlusconi è preoccupato dall'affluenza ma sa anche che se fosse andato a votare il 10-20% in più, quei voti sarebbero andati a noi", dice Renato Brunetta. Ma, se è pur vero che la debacle è stata evitata, il responso che consegnano le urne evidenziano un partito ridimensionato che, ad esempio in Veneto, supera di poco il 5%. Dati che non fanno certo piacere all'ex capo di governo: Paghiamo le nostre divisioni - è il ragionamento - mesi di litigate inutili.