Liberi e Uguali affonda nella delusione. Alla sua prima prova elettorale, la lista guidata da Pietro Grasso attraversa questa notte elettorale tra l'incubo del mancato raggiungimento della fatidica soglia del tre percento e la speranza che i dati definitivi possano rendere meno amaro questo passaggio, comunque difficile. Per tutta la serata, bocche cucite e sorrisi forzati. Pietro Grasso, assieme ai vertici del partito, segue l'evolversi dello spoglio dalla sede di Via Zanardelli. I primi exit poll ridimensionano l'auspicio dei mesi scorsi di andare in doppia cifra, tuttavia offrono ancora la possibilità di raggiungere una forchetta tra il 4 e il 5%. Ma sono le prime proiezioni a gelare il centro congressi Sala da Feltre, a Trastevere, scelta da LeU per incontrare la stampa. Quel 3,3%, più o meno stabile, al Senato è accolto come una mazzata. Volti ancora più scuri e l' andirivieni di qualche militante sempre più preoccupato. A esprimere la preoccupazione profonda di Pietro Grasso è il luogotenente di Pierluigi Bersani, Nico Stumpo. Davanti alle telecamere ammette scuro: "I risultati finora riscontrati dalle proiezioni sono al di sotto delle nostre aspettative". Ma nessun cenno a eventuali sviluppi o mosse strategiche dopo il voto: "Quando ci saranno i dati definitivi faremo le nostre valutazioni politiche". Altre fonti interne al partito fanno notare che le proiezioni, pur evidenziando una linea di tendenza, potrebbero riservare qualche tenue miglioramento.
Anche superare quota 4,5%, per il partito di Grasso, Bersani e D'Alema, potrebbe voler dire portare in Parlamento una pattuglia di deputati e senatori in grado di far sentire la propria voce.