La prima uscita da candidato in pectore della coalizione di centrodestra Matteo Salvini sceglie di farla con il neo eletto governatore della Lombardia, Attilio Fontana. E' un modo per rivendicare come il successo in salsa leghista abbia contribuito alla riconquista del Pirellone da parte del centrodestra. Ma anche un segnale su chi abbia la golden share della coalizione che il leader del Carroccio invia ai Palazzi romani, ribadendo di "essere pronto a governare" senza però accordi politici "alla vecchia maniera". Nessuna intenzione insomma di mollare la presa e la possibilità (forte anche del 'peso' della Lega) di poter dare le carte. Un messaggio che Silvio Berlusconi ha capito perfettamente. Ma, pur dicendosi "felice" per il successo di Salvini, l'ex premier ha fatto capire di non avere nessuna fretta di chiarire la partita sul governo anzi, ha voluto mettere in chiaro un punto: "Resto il leader di Forza Italia ed il garante della compattezza della coalizione".
Parole che Berlusconi ha affidato ad un messaggio con cui ha commentato, ultimo in ordine di tempo, i risultati elettorali. Nessun accenno diretto al passaggio di consegne con Salvini, di fatto nuovo leader della coalizione e nemmeno un riconoscimento ufficiale alla premiership. Per non agitare troppo le acque l'ex capo del governo, in linea con quanto detto dai suoi alleati, ha rivendicato per il centrodestra "il mandato per governare" e conferma che al Colle si recheranno tutti insieme per dare le loro indicazioni. Insomma nessuna intenzione di sfilarsi, per ora, dagli accordi, anche se il Cavaliere è perfettamente consapevole della difficoltà di poter formare un governo visto il gap numerico sia alla Camera che al Senato. L'argomento è stato oggetto di un lungo vertice ad Arcore a cui hanno partecipato tutti i big del partito, Antonio Tajani compreso. Il Cavaliere non ha nascosto la delusione per il risultato del suo partito convinto che con una sua presenza in campo da "candidato" la situazione sarebbe totalmente diversa. Ora però per il capo di Fi la priorità è uscire dall'angolo.
Con i suoi il Cavaliere ha deciso di tener fede ai patti: vediamo cosa succede - è il ragionamento - non possiamo essere noi a rompere l'intesa. Insomma l'ex premier al momento rimane alla finestra lasciando che sia Salvini a gestire le trattative, con il sospetto, che cresce soprattutto tra gli azzurri, che il leader della Lega non abbia nessuna intenzione di mettere in piedi in governo senza una maggioranza certa puntando invece ad ultimare la sua opa sull'intero centrodestra. A far capire che il Carroccio non ha nessuna intenzione di disperdere il suo bottino di voti in accordi che verrebbero letti come inciuci è il numero due del partito Giancarlo Giorgetti: "La prima mossa tocca a Salvini e al centrodestra" ma "e' molto difficile fare una maggioranza".
Dopodiché tocca a Di Maio. Una preoccupazione che fa salire la tensione dentro Forza Italia soprattutto da parte dell'ala sudista del partito che vede con preoccupazione il feeling sempre maggiore tra l'asse del Nord e Salvini. Ecco perché Berlusconi ha ribadito ancora una volta di essere lui la guida del partito ed ha programmato una riunione per la prossima settimana con i gruppi parlamentari. Un modo per serrare le file e mettere a tacere i malumori di queste ore per il risultato di Forza Italia, che secondo alcuni è da attribuire anche alla composizione delle liste elettorali.