"Il Pd è finito? No, non c'è nulla di irrimediabile in politica, c'è sempre un futuro. Non tutto è irrimediabilmente compromesso". Così l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi in un colloquio con Repubblica, in cui sottolinea il "momento difficile". "Io alla vigilia ero il più pessimista, ne avevo parlato con tutti. Purtroppo i dati hanno dimostrato che sono stato comunque infinitamente più ottimista del dovuto", commenta Prodi. Al popolo di centrosinistra "dico che ci sono, nel senso che seguo con tanta attenzione e partecipazione questo momento così difficile".
"Il Pd - commenta Andrea Orlando - non è finito, sono d'accordo con Prodi ma dobbiamo capire da dove si riparte. Abbiamo un problema strutturale, in queste elezioni è arrivato al culmine un processo: rappresentiamo un pezzo di ceto medio, soprattutto urbano integrato, ma non siamo in grado di rappresentare i settori popolari della società che guardano a Lega e M5S e così rischiamo di vedere questi settori contro ogni tipo di cambiamento; questo per il paese e il Pd non è un bene". "Non è che il Pd ha avuto solo una dittatura - ha detto Orlando rispondendo ad una domanda sul Pd condotto da Renzi segretario - sicuramente il mondo in cui sono state fatte le liste, gli organismi composti solo da esponenti della maggioranza, non sono state un modo di tenere dentro tutte le anime".