(ANSA) - ROMA, 25 MAR - Il padiglione Italia sarà "all'aria
aperta", con un tetto di barche e una facciata composta da cime
nautiche, in quello svizzero si potrà vivere un'esperienza unica
per ritrovarsi alla fine in cima a una montagna, il padiglione
finlandese punterà su sicurezza, salute e benessere. Riuniti a
Roma da una tavola rotonda organizzata dall'Ordine degli
architetti di Roma e provincia, l'italiano Carlo Ratti, lo
svizzero Christoph Kellenberger e il finlandese Teemu Kurkela si
lasciano andare a qualche anticipazione in vista di Expo Dubai
2021, al via il 1 ottobre.
Sarà forse la prima grande manifestazione internazionale post
pandemica e l'aspettativa, a cinque anni dall'Expo di Milano, è
alta: "Il mondo nel frattempo è cambiato", sottolinea il
presidente dell'Ordine Flavio Mangione, "nuovi materiali, nuove
soluzioni, nuove tecnologie costruttive". Ecco quindi che
facendo tesoro del titolo dell'Expo di Dubai, "Connecting Mind,
Creating the Future", l'evento romano, curato dall'architetta
Arianna Callocchia, si presenta come un contributo per
"ragionare e raccontare di come il mondo degli architetti possa
dare il suo contributo per creare un futuro diverso, più
sostenibile".
Ratti, progettista del Padiglione Italia insieme a Italo Rota
Building Office, con Matteo Gatto & Associati e F&M Ingegneria,
non lesina particolari sulla creazione italiana: "Il Padiglione
sarà all'aria aperta, letteralmente: coperto da un tetto formato
da tre barche, lo spazio è separato dall'esterno da una facciata
in corde nautiche. I ricambi d'aria naturali garantiscono
maggior sicurezza rispetto alla diffusione del Covid-19 e
permettono anche maggior sostenibilità e risparmio energetico
evitando il condizionamento dell'ambiente interno" . Seguendo il
principio dell'economia circolare, aggiunge, "il progetto usa
materiali organici o riciclati nella costruzione. Un approccio
'circolare' che credo debba essere alla base di ogni nuovo
progetto nell'era post-Covid-19".
Kellenberger, progettista del Padiglione Svizzera, è sulla
stessa linea: "Expo 2020 rappresenterà una nuova normalità: dove
le persone possono incontrarsi, scambiarsi e socializzare di
nuovo. L'architettura e lo spazio urbano sono lo spazio vitale
delle persone; possiamo e dobbiamo progettarlo in modo che sia
sano, sicuro e fatto a beneficio di noi esseri umani. Ma anche
vivibile, bella e stimolante. Questo è il compito centrale del
nostro lavoro di architetti - si appassiona -. Possiamo
progettare queste architetture in modo tale che siano CO2 neutre
nella costruzione e nel funzionamento, adattive al clima e con
un impatto culturale". I visitatori del Padiglione svizzero,
racconta, potranno vivere un'esperienza unica, "tipicamente
svizzera: un'escursione attraverso la nebbia naturale e reale
fino alla cima della montagna con vista sul mare di nebbia". Il
design originale prevedeva una struttura leggera, simile a una
tenda, in legno e tessuti. "Sfortunatamente i regolamenti
edilizi non lo consentivano - dice -. Tuttavia i materiali
utilizzati verranno riciclati. Ove possibile, sono stati
utilizzati materiali provenienti da processi di upcycling e il
peso dell'edificio è stato ridotto al minimo assoluto. Anche
questo è nello spirito del credo Clever Architecture".
Il periodo post-pandemia, ammonisce del resto il finlandese
Kurkela, "può durare anni: l'architettura dovrebbe essere messa
al servizio per aiutare a salvare il mondo, per renderlo un
posto migliore". Da qui l'idea del Padiglione, pensato, spiega,
per diffondere e condividere "le soluzioni finlandesi per la
sicurezza, la salute e il benessere". Spiegando, ad esempio,
"perché la Finlandia è il paese più felice del mondo".
All'iniziativa sono intervenuti Luca Ribichini, presidente
Commissione Cultura Casa Architettura OAR, Paolo Glisenti,
commissario Generale gper l'Italia Expo 2020 Dubai e Marco
Pietrosante, ADI-Associazione Italiana di Disegno Industriale;
moderava Francesco Aymonino, Commissione Cultura Casa
Architettura OAR. (ANSA).