Nostalgia sì, malinconia no. Seguendo il filo della memoria (quella artistica, che si srotola ormai da oltre 35 anni), gli Stadio sono pronti a pubblicare Miss Nostalgia (Universal Music), 15/o album di studio della band.
Uscirà il 12 febbraio, nei giorni in cui Gaetano Curreri e compagni saranno impegnati al Festival di Sanremo. Il loro quinto festival. "Obiettivo minimo? Be'.. arrivare ancora ultimi e stabilire un nuovo record", scherza il frontman, ricordando come il gruppo abbia alle spalle due ultimi posti (nell'84 con Allo Stadio e nell'86 con Canzoni alla Radio), una quinta piazza nel 1999 (era la volta di Lo Zaino, scritta con Vasco Rossi) e il 13/o gradino nel 2007 con Guardami. "Mah... La gara non ci ha mai interessato più di tanto, anche se poi quando sei lì comunque ti prende. Il Festival è una grande vetrina e per fortuna, al di là del piazzamento, le nostre canzoni sono diventate poi dei successi. E' questo che ci interessa far arrivare al pubblico delle belle canzoni. Poi quest'anno ritrovo ben tre "mie" donne, artiste per le quali ho scritto: Patty Pravo, Noemi e Laura Pausini". E si candida ad essere un successo anche Un Giorno mi dirai, il brano che presentano quest'anno, già accolto con favore dalla critica che ha promosso la "vecchia guardia". "Vecchia guardia mi piace, ma non ho niente contro i giovani che escono dai talent. Se abbiamo deciso di tornare è colpa di Carlo Conti, al quale riconosco la capacità di aver rimesso al centro la musica e le canzoni. E' lui che ci ha voluto. Io ero impegnato come produttore di Noemi - della sua voce mi sono innamorato sentendola alla radio. Alla fine ho pensato che se comunque dovevo andare a Sanremo, tanto valeva che mi godessi la festa fino in fondo", spiega ancora Curreri che alle parole "possibile vittoria" ha un sussulto: "Vincere? Non sento bene, deve esserci un disturbo sulla linea telefonica...". La ballad, nello stile pop rock 'alla Stadio', racconta il rapporto padre-figlia. "Amore e sesso sono argomenti difficili da affrontare - spiega ancora l'artista - e a Sanremo di più.
Quando lo fai con un figlio non sai cosa può uscire fuori. E' un guardare indietro anche alla propria storia, a se stessi. E' quella nostalgia che dà il titolo all'album e che fa da filo conduttore a tutto il disco". Un percorso della memoria che ha portato gli Stadio anche a confrontarsi con chi li ha visti nascere e crescere accanto a sé sul palco. "Lucio Dalla è stato un artigiano che ha accolto noi apprendisti nella sua bottega, un maestro che è stato quasi un padre. Non sono mancati i periodi di conflitto, come quando abbiamo deciso di provare a camminare con le nostre gambe, di trovare il nostro spazio. Ma era un rapporto solido e il mio più grande rimpianto è quello di non averlo ringraziato abbastanza. Però ho avuto la fortuna di farmi dire che era orgoglioso di noi". E così per rimediare gli Stadio hanno deciso di omaggiare il cantautore scomparso nel 2012: in Miss Nostalgia c'è una cover di Noi come Voi in cui è stato inserito il sax originale di Lucio Dalla. E sempre nel nome di Dalla, gli Stadio hanno scelto per la serata delle cover a Sanremo La sera dei miracoli ("un brano che fissa un momento preciso della storia dell'Italia, quando la gente dopo gli anni bui del terrorismo aveva voglia di ricominciare a stare fuori, insieme, senza la paura del diverso. La stessa paura che ora è tornata prepotente"), nella formazione originale dell'epoca. "Il solo pensiero di cantare al posto di Dalla, mi fa tremare la voce. Dovrò stare attento alle emozioni. Lucio manca tanto, manca la complicità artistica che avevamo. Lui e Roversi, altro mio punto di riferimento, sono morti lo stesso anno: un vuoto difficile da colmare. Avere nel cassetto qualcosa di Roversi e non poterla farla sentire a Lucio è una tortura".