La prima serata di Sanremo è passata: record alti e prime polemiche. Mentre Morgan, intervendo al programma di Raidodue I sociopatici, si dà uno zero e promuove Enrico Ruggeri, ecco le pagelle dell'Ansa per i big in gara, gli ospiti e i conduttori:
LORENZO FRAGOLA - Infinite volte - Una canzone melodica, cantata con sicurezza ma da una ragazzo di sicuro talento ci si poteva aspettare un po' di coraggio in più. 6
NOEMI - La borsa di una donna - Il testo, di Marco Masini, è per distacco il migliore del festival. Il brano è raffinato, originale, non cerca la facile cantabililtà ed è cucito su misura per i chiaroscuri della voce di Noemi. 7
DEAR JACK - Mezzo Respiro - L'arrivo del nuovo cantante non ha cambiato la direzione musicale della band che rimane legata a un furbo pop con qualche velo rock. 5
GIOVANNI CACCAMO E DEBORAH IURATO - Via da qui - Il pezzo è stato scritto da Giuliano Sangiorgi e si sente. Il refrain "via da qui, via da qui" è una sciccheria, Giovanni Caccamo è un talento. La Iurato è ancora troppo legata all'equazione acuto-bella esecuzione. 5
STADIO - Un giorno mi dirai - Scherzi del palco dell'Ariston: Gaetano Curreri, che ha un'esperienza pluridecennale, è incappato in una serataccia e ha trasformato il dialogo tra un padre e la figlia in una piccola Waterloo. 4
ARISA - Guardando il cielo - Il ritorno di Arisa dopo l'esperienza da conduttrice dell'anno scorso avviene sul filo di una canzone-preghierina che ripercorre sentieri tutt'altro che nuovi. 5
ENRICO RUGGERI - Il primo amore non si scorda mai - Un ritorno gradito con un brano tutt'altro che irresistibile. 5
BLUVERTIGO - Semplicemente - Il brano ha una sua originalità, ma Morgan è incappato in una performance disastrosa sul piano vocale, tanto da compromettere l'intera esecuzione. 4
IRENE FORNACIARI - Il tema del testo è nobile, la canzone però non riesce a dare l'idea di un passo finalmente convincente nella carriera della Fornaciari. 5
ROCCO HUNT - Un posto sul podio è una scommessa sicura. Rocco è simpatico, comunicativo e il suo pezzo aggiorna il sound del Neapolitan Power. 7
LAURA PAUSINI - Con tutta l'esperienza che ha, anche lei si è emozionata tornando all'Ariston. E la cosa ha dato più verità alla sua esibizione di autentica pop star internazionale che si è concessa anche il duetto virtuale con la se stessa del 93, l'anno della "Solitudine". 7
ELTON JOHN - Nonostante uno scintillante parrucchino biondo, ha regalato al festival un momento di grande musica, un pezzo di storia del pop con capolavori come "Your Song", "Sorry Seems To Be The Hardest Word" e anche la dichiarazione della gioia di essere padre. 8
GABRIEL GARKO - Non era facile affrontare il palco dell'Ariston dopo quello che gli è capitato. Se l'è cavata bene, ha giocato con il suo ruolo di bello-impossibile anche se la formalità dei lanci dei cantanti lo ingessa un po'. 6
VIRGINIA RAFFAELE - Come da copione, è stata lei a regalare al festival umorismo e un po' di imprevedibilità nei panni di Sabrina Ferilli, ovviamente versione Cacioni. Era inevitabile che la battuta migliore sulle paure per la partecipazione di Elton John fosse la sua. 7