Il giorno dopo i test Invalsi non si placano le polemiche. La Rete degli Studenti Medi, dopo aver invitato nei giorni scorsi i ragazzi a boicottare la prova, torna all'attacco minacciando di presentare ricorso contro l'abitudine dei prof di valutare con un voto i test svolti. Voti che influiranno quindi sul percorso curriculare degli studenti di seconda superiore. "Non possiamo accettare che gli studenti continuino a essere valutati come se le prove Invalsi fossero dei normali compiti in classe. L'operazione - sostiene Alberto Ierone, portavoce di Rete degli Studenti Medi - blocca lo svolgimento dei programmi didattici per settimane e tende a falsare i risultati perché determina condizioni differenti di svolgimento della prova".
Ma la polemica va oltre le dichiarazioni. L'associazione studentesca, infatti, minaccia ricorsi e vertenze: "si tratta di una pratica illegale, contro cui avvieremo subito una campagna di azioni legali a tutela degli studenti: le prove Invalsi non possono concorrere alla valutazione curricolare". Ma mettere il voto sul registro è davvero illegale? Il dirigente di ricerca Invalsi Roberto Ricci, nei giorni scorsi dalla Web Tv di Skuola.net, ha sostenuto che nulla vieta ai professori di usare il test Invalsi come una normale verifica: "un voto sulla prova Invalsi o su una parte di essa dipende dagli insegnanti, che hanno libertà di farlo o di non farlo". Tuttavia "l'Invalsi non richiede strettamente che i prof mettano un voto". Allo stesso tempo però, sembra che questa sia l'unica arma nelle mani dei prof perché gli studenti svolgano la prova seriamente: "se i ragazzi non sono premuti dal voto, non si impegnano" ha sottolineato Ricci. Secondo un'indagine di Skuola.net su 1.400 studenti i professori hanno comunicato al 70% degli intervistati che avrebbero messo i voti sul registro in base all'esito del test. Un prof su 2 ha addirittura avvisato i propri studenti che, qualsiasi sarà il risultato, sarà registrato e farà media. Invece 1 su 6, più magnanimo, ha annunciato che questo succederà solo se la prova andrà bene. (ANSA).