Tra i banchi delle quinte liceo è iniziata una vera e propria rivoluzione. In attesa che la politica riformi l'Esame di Stato in modo che il voto possa essere utile ai fini dell'ammissione universitaria, i maturandi puntano dritti al test di ingresso, guardando ben oltre una maturità che fa sempre meno paura. Sono consapevoli che è lì che ci si gioca il futuro, ma la scuola non li segue: il 53% delle aspiranti matricole racconta di non ricevere dai prof nessun aiuto nella preparazione ai test. Allora 1 su 2 ha iniziato a studiare da solo, e di questi, addirittura 1 su 3 dall'inizio dell'anno scolastico. E' quanto emerge da un'indagine di Skuola.net in collaborazione con UnidTest su un campione di circa 2500 maturandi.
L'inversione di tendenza è capeggiata da chi tenta i test di Medicina e Odontoiatria, ma ci sono anche coloro che puntano sulla prova di Veterinaria. Tra i primi, forse a causa della difficoltà dei quesiti e l'agguerrita concorrenza, è ben 1 su 4 circa a essere più focalizzato sul test che non sull'esame di Stato. Percentuale addirittura più alta quando parliamo di chi sogna Veterinaria: in questo caso si tratta addirittura 1 maturando su 3.
Un'ansia da test che si tiene a bada solo studiando. Il 65% di chi tenterà la prova di Medicina ha già iniziato la preparazione, per Veterinaria si scende al 58%, ma anche chi sogna l'accesso negli altri corsi di laurea sta lavorando sodo.
Come? Il più delle volte affidandosi a libri specializzati, lo strumento più diffuso soprattutto tra gli aspiranti medici, architetti e professionisti della sanità visto che li sceglie la metà di loro. Invece ci si affida alle sempre più diffuse simulazioni online soprattutto tra i futuri ingegneri, mentre i corsi restano appannaggio solo di pochi: li sceglie appena il 17% di chi si prepara al test di Medicina e il 10% di chi si giocherà il suo futuro con le prove degli altri corsi.
Addirittura, tra chi sogna di diventare veterinario li frequenta solo il 2%.
Quale che sia la prova da affrontare, poco importa: il 57% degli intervistati sceglie la sua strada sulla scia delle passioni, arrivando al 70% per i più motivati che sognano di entrare a Medicina o Veterinaria. Il test di Economia è la sola eccezione che conferma la regola: oltre 1 su 3 - la maggioranza - di chi lo tenta è spinto dalle ipotetiche maggiori prospettive professionali.
Quasi l'80% degli intervistati conta di provare due o più test: vista l'incertezza, il piano B è quasi una scelta obbligata. E non è una questione di bravura: anche i maturandi del test di Medicina, la cui maggioranza (30%) mira a diplomarsi con 100/100 e lode, contano sul piano B nel 36% dei casi. E se il test di Medicina appare una scelta da élite, anche i ragazzi di Architettura non scherzano: la maggior parte si divide tra un 27% di chi prevede di diplomarsi con il massimo dei voti, e un altro 27% che invece punta ad un ottimo punteggio compreso tra 80 e 89. In quest'ultima fascia si collocano gli studenti orientati verso il test di Ingegneria, di Economia o di Scienze della Formazione Primaria. Peggio Veterinaria e Professioni Sanitarie: i più si accontenterebbero un voto tra 70 e 79.
L'università è ancora questione di genere? Sembrerebbe di sì.
Ad esempio, Scienze della Formazione Primaria è femmina: 9 maturandi su 10 tra coloro che preferiscono questa facoltà sono ragazze. Ingegneria, al contrario, verrà invasa da uomini: arrivano a quota 70% tra gli aspiranti ingegneri.