Il fenomeno “spotted” dilaga anche sui banchi di scuola tanto che i social bruciano di diverse ore il Ministero dell’Istruzione nella pubblicazione dei nomi dei commissari esterni. Nonostante, infatti, la puntualità del Miur nel diffonderli, come annunciato nei giorni precedenti, alle 10 del 7 giugno, tantissimi maturandi già sapevano nomi e cognomi dei loro prof esterni già dalla serata precedente. Come? Grazie al tamtam sulle pagine Facebook dedicate e sui social network in generale, proprio come hanno già rivelato in un’indagine di Skuola.net su un migliaio di maturandi. Che infatti loro siano pronti, seduti ai posti di combattimento davanti a pc e tastiere, non è certo un mistero: il 58% degli intervistati ha rivelato di essere intenzionato a cercare i nomi dei suoi commissari personalmente, in modo da arrivare psicologicamente preparato all’appuntamento con la maturità con più dettagli possibili sul loro carattere e sul metodo d’insegnamento.
Per farlo, il 47% dei “detective” ha detto di affidarsi soprattutto alla rete, un dato in leggera flessione rispetto all’anno scorso quando la percentuale salì ben oltre il 50%. Tra quelli intenzionati a cercare indiscrezioni sui commissari esterni, il 29% ha affermato di preferire i social (nel 2015 erano il 39%) mentre il 18% di navigare tra i siti web dedicati agli studenti (dato in linea con quello dell’anno passato). A confermare i dati di Skuola.net il boom del riversarsi effettivo sui social di maturandi in panico da commissari esterni: già nella serata del 6 giugno nei gruppi Facebook spotted dedicati ai commissari esterni città per città e creati da Skuola.net, si registravano oltre 22.200 iscritti. I più popolosi quelli di Roma (oltre 5.300 iscritti), Napoli (con più di 2774 iscritti) e Torino (oltre 2.200 maturandi iscritti).
Rispetto all’anno scorso, tra chi rivela a Skuola.net di voler indagare sui suoi commissari con l’aiuto dei social network, Facebook perde (relativamente) colpi: a ritenerlo affidabile è il 76%, contro l’86% del 2015. Crescono invece Twitter (6%) e Instagram (3%).
Il 9%, infine, confida al portale di preferire il passaparola su WhatsApp con chat di gruppo con i suoi compagni di classe, una sorta di via di mezzo tra ricerca virtuale e tradizionale.
E la promessa dei maturandi si è concretizzata già nel pomeriggio del 6 giugno, quando sono apparsi post che rivelavano gli elenchi delle commissioni della scuola di appartenenza: c’è chi ha preferito postare l’immagine della fotocopia, chi quella dei nomi scritti a penna e chi ancora si è messo a digitarli uno per uno dalla sua tastiera accompagnati da richieste di aiuto disperate. Qualcuno più audace li ha scritti in classe alla lavagna e pubblicato la foto sul gruppo, qualcun altro ha addirittura schernito il profilo Facebook di Miur Social e sotto al post che annunciava la pubblicazione dei commissari esterni per oggi, 7 giugno, ha scritto: “Siete arrivati tardi, già li sappiamo: almeno l’80% di noi è informato!”.