Oggi si celebra la Giornata della Terra, l'occasione per ricordare all'opinione pubblica quanto sia importante la difesa del Pianeta. Tra i più sensibili a questo tema ci sono sicuramente i rappresentanti della GenZ, i più giovani. Ne è una prova il grande seguito di movimenti come "Fridays For Future" legati a uno dei portavoce-simbolo dei ragazzi di oggi, Greta Thunberg. La loro vicinanza alle tematiche ambientali è confermata anche da un'indagine svolta da Skuola.net su 3500 studenti di medie e superiori, secondo cui il 58% ha affrontato l'argomento della cura del nostro ecosistema a scuola e, tra di loro, 8 su 10 si sono detti entusiasti del fatto di averne potuto parlare con i professori. Addirittura, quasi la metà ha cambiato modo di pensare dopo le lezioni di educazione ambientale: il 19% ha assunto uno stile di vita più sostenibile, il 25% ha modificato il proprio punto di vista sulle questioni ecologiche. A cui si aggiunge un 43% che sostiene che aveva uno stile di vita "green" già prima dell'intervento della scuola. Anche gli istituti, però, cercano di dare il loro contributo alla causa: 3 studenti su 4 confermano l'attivazione della raccolta differenziata dei rifiuti nei locali scolastici, anche se lo smaltimento delle mascherine viene gestito dalla scuola solo in 1 caso su 4. Ad oggi, dunque, quasi 6 ragazzi su 10 hanno svolto almeno un paio di lezioni di educazione ambientale in classe (reale o digitale che sia) con ottimi risultati.
Non solo: l'85% afferma di avere ricevuto, almeno in parte, nuove informazioni importanti che prima non conosceva. Tra i temi maggiormente affrontati a lezione, sia in presenza che in Dad: cambiamenti climatici e inquinamento (48%), alimentazione e stili di vita sostenibili (17%), risparmio energetico (10%), conoscenza dell'ecosistema (8%), raccolta differenziata e riciclo (5%). Tuttavia c'è chi ha notato che, con i problemi e le difficoltà che hanno dovuto affrontare le scuole durante la pandemia, i docenti hanno forse dato meno attenzione rispetto al passato a questi approfondimenti (26%). Comunque, tra chi ancora non ha avuto la possibilità di svolgere lezioni di questo tipo (si tratta del 42% del campione totale), il 34% sostiene che almeno entro la fine dell'anno scolastico saranno affrontati temi legati alla sostenibilità nell'ambito dell'educazione civica. Studiamo a scuola l'educazione ambientale: lo chiedono gli studenti La voce di quella parte di studenti che non ha svolto lezioni dedicate all'ambiente, infatti, si fa sentire forte e chiara: il 76% sarebbe deluso se non fossero recuperate da qui a giugno. Il problema di questa assenza non è dovuto, secondo la maggioranza degli studenti, a una ragione precisa (così sostiene il 67%). Molti, tuttavia, lamentano il fatto che i professori vogliono concentrarsi solo sulla propria disciplina, senza ammettere "distrazioni" (20%), o che, se hanno tempo in più, preferiscono parlare d'altro (5%). C'è chi racconta, poi, che per via delle chiusure, la scuola sta dando precedenza a finire i programmi (7%). A conti fatti, solo per l'1% degli studenti sono i ragazzi a non avere interesse per la materia. Pur non essendo sempre possibile confrontarsi con la teoria, la scuola riesce spesso a dare un "buon esempio" nella pratica. Il 75% degli intervistati, ad esempio, sottolinea come nel proprio istituto siano presenti i bidoni per la raccolta differenziata. E nel 96% dei casi gli alunni (29% tutti o quasi tutti, 42% la maggior parte, 25% una parte ridotta) collaborano fattivamente per separare i vari tipi di rifiuti. Unico neo, da parte delle scuole, riguarda lo smaltimento delle mascherine: il 61% degli studenti deve farlo da sé, perché non esistono contenitori appositi. Presenti invece per 1 su 4. Solo il 15% le butta "dove capita".