Pippo Inzaghi ci ha sempre creduto, Galliani ci sperava. Ora c'è la conferma che il Milan vedeva giusto quando scelse di puntare sulla 'seconda' vita di Keisuke Honda, l'uomo-squadra dei rossoneri. La doppietta per la vittoria 3-1 sul Verona, ma è da inizio campionato che il giapponese segna con continuità. Con le due pennellate di sinistro al Bentegodi fanno 6 gol in 7 partite.
L'anno scorso si era fermato ad una sola marcatura. Forse non sarà il crack del campionato italiano, ma Honda è senza dubbio il simbolo della rinascita del Milan, il giocatore su cui Inzaghi in questa fase può contare ad occhi chiusi. Piede fatato, freddezza davanti alla porta, intelligenza tattica, e forza. "Honda? Parlo da lui dai primi di agosto - ha ricordato Inzaghi nel dopo partita a Verona - E' un grande professionista, ho pensato di metterlo nella posizione ideale. Volevamo un giocatore a sinistra per il 4-3-3, poi mi sono accorto che Honda ha grande tecnica e passo. Ma i meriti vanno tutti a lui".
Non solo un buon piede, ma anche forza fisica, ha sottolineato l'allenatore rossonero, ricordando la cavalcata su tutto il campo che il giapponese si è fatto sul terzo gol, imbeccato da Rami. Viene così da ripensare ad Adriano Galliani, che a inizio ottobre, dopo il gol del nipponico nel 2-0 al Chievo, aveva chiosato con splendida battuta: "Ci avevano mandato il fratello di Honda, abbiamo protestato e ci hanno mandato Honda". Il sigillo per il centrocampista del Milan è la conquista della vetta della classifica marcatori, in condominio con Tevez e Callejon