La maledizione della decima non e' solo lo spettro esorcizzato dal Real di Ancelotti in Champions, ma anche una piccola ombra nel pedigree prestigioso della Juventus che in Coppa Italia e' ferma a nove successi da 20 anni. E nella finale di mercoledi' all'Olimpico si trova di fronte una Lazio che, quando si batte per l'epilogo della seconda manifestazione italiana, e' quasi infallibile avendo alzato sei trofei con l'unica sconfitta che risale ai tempi del boom economico del Belpaese, 55 anni fa.
Motivi sufficienti per aspettarsi una gara di alto livello tra due antagoniste peraltro distratte da obiettivi che incalzano: la finale Champions per la Juve mantenuta in orbita da Allegri dopo gli anni beati di Conte e il derby per il secondo posto in campionato per la sorprendente Lazio di Pioli. Ma lo spettro reale e' quello rappresentato dalla finale Napoli-Fiorentina dello scorso anno con gli episodi di teppismo che hanno portato alla morte del tifoso Ciro Esposito e a infinite polemiche, anche se non ci sono motivi di particolare astio tra le tifoserie di due squadre a lungo alleate in vicende di mercato e quasi gemellate dalla comune avversione per la Roma. La Juve, che e' una macchina da guerra nelle competizioni a lunga durata, non ha particolare feeling con le finali: in Champions non vince dai tempi di Lippi, come del resto in Coppa Italia. Dopo la vittoria del 1995 sul Parma ha subito la rivincita degli emiliani nel 2002, ha perso con la Lazio di Eriksson (2-0 e 2-2) nel 2004 nell'unica sfida diretta, e col Napoli di Cavani e Hamsik nel 2012. Ma stavolta le premesse sono diverse: la prova di maturita' e di concretezza offerta col Real Madrid, il fatto di avere gia' messo in cassaforte lo scudetto sono segnali promettenti e la decima vittoria in Coppa Italia sarebbe l'allenamento giusto per provare a bissare a Berlino col Barca di Messi il triplete realizzato dall'Inter di Mourinho nel 2010.
Ma Allegri sa che all'Olimpico e in una gara secca la Lazio coi suoi trequartisti giocolieri puo' battere chiunque e del resto in Coppa Italia la sorpresa e' dietro l'angolo tanto che, a partire dalla ripresa a tempo pieno del 1958, l'hanno vinta anche l'Atalanta con una tripletta di Domenghini nel 1963 e il Vicenza di Guidolin nel 1997 mentre in finale sono arrivate Spal, Catanzaro, Padova e Ancona. La prima edizione del 1922 e' nota piu' che per la vittoria del Vado(squadra ligure oggi in serie D) sull'Udinese per il gol di Levratto che sfonda la rete ed entra nell'immaginario collettivo. Nelle edizioni a intermittenza della prima fase si ricorda il successo della Juve nel derby col Torino con doppietta di Gabetto del 1938, quella del Venezia di Valentino Mazzola sulla Roma nel 1941 col gol del 'gemello' Loik. Dopo 16 anni di stop il trofeo torna nel 1958 con il successo della Lazio, poi la Juve surclassa l'Inter a Milano nel 1959 4-1 con Charles e Sivori protagonisti. Curioso l'epilogo di Torino-Milan ai rigori del 1971 tirati da un solo giocatore: Madde' batte Rivera 5-3 mentre nel 1976 il Napoli abbatte 4-0 il Verona con un poker negli ultimi 15' e doppietta del goleador principe della manifestazione, Beppe Savoldi (ma il record e' di Vialli con 13 gol). Tancredi eroe giallorosso nella doppia finale 1980-81 vinta ai rigori sempre sul Torino, poi salgono in cattedra Platini e Boniek e la Juve passa da 0-2 a 3-2 sul Verona nel 1983 dello scudetto alla Roma e dello smacco di Coppa Campioni all'Amburgo. Nel 1995 ultimo squillo bianconero col 2-0 al Parma, che si vendica nella finale Uefa. Arriva calciopoli e ci sono quattro finali Roma-Inter di fila: prime due nerazzurre, le altre ai giallorossi (con un parziale di 6-2 nel 2007).
Nuova sfida nel 2010 del triplete interista: 1-0 firmato Milito e alla fine Totti scalcia l'irriverente Balotelli. A cavallo delle due vittorie del Napoli c'e' il derby romano deciso da Lulic nel 2013 con l'Europa in palio. Napoli batte Fiorentina l'anno scorso ma c'e' il lutto per la morte di un tifoso partenopeo in incidenti pregara con un ultra' romanista. Il romanzo della Coppa Italia vive ora un nuovo capitolo coi bianconeri favoriti e Allegri che ha gia' cominciato a fare gli scongiuri.
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