"La progressione criminale degli indagati non conosceva pause, come in una tragica spirale criminale che non poteva che portare all'autodistruzione civile e fisica, sino a fare registrare addirittura un cruento episodio di sequestro di persona a scopo estorsivo". Lo scrive la Procura di Catanzaro nel decreto di fermo notificato ieri a 50 persone in tutta Italia nell'ambito dell'indagine sul calcioscommesse. Il riferimento è ad un episodio del 2 aprile scorso del quale sono protagonisti tre pluripregiudicati salentini, uno dei quali coinvolto in passato in un blitz della Dda di Lecce nei confronti della Sacra corona unita. Si tratta del 32enne Marcello Solazzo, di San Pietro Vernotico (Brindisi), ritenuto insieme con il concittadino Raffaele Pietanza uomo di fiducia di uno dei vertici dell'associazione per delinquere accusata di pilotare le partite, Massimiliano Carluccio, socio occulto della Pro Patria. Tutti e tre i salentini sono pluripregiudicati per reati associativi, armi, droga, minacce ed estorsioni. Negli atti non si fa mai esplicito riferimento alla Scu ma si parla di "uomini ben inseriti nei contesti della criminalità pugliese. Questi - scrivono gli inquirenti - vengono incaricati al fine di perfezionare l'esito economico delle combine ovvero di riscuotere i crediti vantati nei confronti di finanziatori, intimidendoli fino a costringerli al pagamento".
L'episodio di sequestro di persona a scopo estorsivo è negli atti della magistratura calabrese relativi alle presunte combine della squadra del Pro Patria. I tre salentini, in concorso con altre due persone, avrebbero sequestrato uno scommettitore albanese e un'altra persona non identificata, dopo un violento pestaggio, per un presunto debito di 160mila euro. "Adesso sta andando in campagna,- riferisce in una telefonata Carluccio a Mauro Ulizio, altro socio occulto della Pro Patria - ne ha prese, ma tante ne ha prese". Dopo alcune ore Carluccio dice che le due vittime erano "...ancora qui...se vedi come si sono messi a piangere tutti e due non ci credi!...sembravano due bambini di dieci anni..." . Li lasceranno andare solo dopo la promessa di saldare il debito entro 20 giorni. "Ha dato la parola - dice ancora Carluccio al telefono - cioè perché comunque ora lui è spaventato perché comunque si è spaventato, si è spaventato e ha detto che tra venti giorni ti dà l'investimento".