Tornare squadra per una notte, tentare fino all'ultimo di tenere viva una stagione che altrimenti sarebbe finita prima di primavera. Quando la Lazio torna a respirare aria d'Europa sembra trasformarsi e giovedì sera contro lo Sparta Praga (arbitrerà lo spagnolo Mallenco) la squadra di Pioli avrà la possibilità di continuare a coltivare il sogno di qualificazione ai quarti di Europa League ma anche, unica italiana rimasta in corsa, salvare dal baratro il ranking Uefa. Servirà a caricare di responsabilità una squadra apparsa ormai stanca di lottare per nulla o quasi in campionato? Le parole di Miroslav Klose ancora risuonano a Formello: "Abbiamo le qualità, ma spesso non giochiamo da squadra". Per farlo, Stefano Pioli dovrà spingere sulla leva dell'orgoglio ma difficilmente farà rivoluzioni in campo. I biancocelesti hanno recuperato Radu, Basta e Gentiletti per la difesa, ma ormai è chiaro che il problema non sono più soltanto i gol subiti, quanto quelli non segnati. A Torino si è fermato il trend negativo che vedeva la Lazio a segno solo in una delle sei partite precedenti di campionato. A procurare il rigore segnato da Biglia è stato però Keita, ancora una volta decisivo da subentrato a gara in corso, sempre poco considerato da Pioli. Tornerà a disposizione in Europa dopo la lunga squalifica e spera di regalarsi un gol per i 21 anni festeggiati proprio oggi. Anche se Pioli alla fine potrebbe preferirgli Lulic esterno alto a sinistra con Candreva e Matri a completare l'attacco. Obiettivo principale, segnare gol pesanti nel fortino del Letnà Stadion. Dove la squadra di Scansy in questa stagione ha perso solo una partita (terzo turno di qualificazione Champions con il Cska Mosca), collezionando poi una striscia di 13 vittorie e un pareggio e subendo solo 8 gol. Finora venduti quasi 1.400 biglietti dei 1.700 messi a disposizione dal club ceco. Il punto di ritrovo è stato fissato dalle autorità ceche a Old Town Square, mentre molti tifosi biancocelesti sono intenzionati a radunarsi sotto la statua di Jan Palach (simbolo della resistenza anti-sovietica), tanto che la Lazio, memore dei fatti di Varsavia, stavolta ha comunicato in anticipo che "non intraprenderà alcuna iniziativa a tutela di coloro che infrangendo gli ordini delle autorità locali dovessero andare incontro a problemi giudiziari o amministrativi".