La Spal torna in serie A dopo 49 anni (LA STORIA). La squadra di Ferrara, pur sconfitta 2-1 a Terni, conquista matematicamente la promozione grazie alla sconfitta del Frosinone a Benevento.
Si è giocato con l'orecchio teso ai risultati degli altri campi, al Liberati durante l'incontro tra Ternana e Spal. Pochi istanti prima del fischio che ha decretato la fine della partita, è arrivata anche in campo la notizia del vantaggio del Benevento sul Frosinone che, nonostante la sconfitta degli emiliani, ha sancito l'aritmetica promozione della Spal in serie A dopo 49 anni. Gioia nella panchina della Spal negli ultimi istanti di gara e dopo il fischio finale di Manganiello è un tripudio di emozioni anche per i quasi duemila tifosi ospiti arrivati al Liberati. Fumogeni e cori accompagnano i festeggiamenti di tifosi e anche dei giocatori che vanno ad abbracciarsi sotto la curva ovest riservata ai propri supporter. Bandiere stendardi e fumogeni colorano la curva. Le maglie dei giocatori finiscono ai tifosi per lasciare il posto ad una maglia che celebra la massima serie. Festeggiano anche i tifosi della Ternana, oggi presenti in buon numero, per una salvezza possibile. Tutti felici allo stadio Liberati, la Ternana per la vittoria e la Spal per la serie A. "Chi non salta è un Bolognese", "Presidente portaci in Europa" cantano i tifosi spallini, mentre i giocatori incitano i propri sostenitori a fare festa e a lanciare ancora cori. Poi i giocatori si allontanano per prendersi tutti per mano e fare un tuffo tutti insieme sotto la curva.
Semplici, abbiamo meritato questo traguardo - Nello spogliatoio del Liberati, subito dopo la promozione in serie A della Spal, l'allenatore Leonardo Semplici è raggiante, madido di sudore ma con il volto di chi ha raggiunto un'impresa storica, con indosso la maglietta "siAmo tornati" realizzata per l'occasione. "Siamo felicissimi - ha commentato - dopo il pari con la Pro Vercelli eravamo usciti moralmente un po' malconci ed oggi si è visto. Per fortuna oggi abbiamo raggiunto la serie A grazie ai risultati degli altri campi e possiamo finalmente festeggiare. Certamente non abbiamo fatto una bella prestazione, la Ternana ci ha messo subito in difficoltà. Ma noi abbiamo meritato questo traguardo per il grande lavoro fatto". "Devo ringraziare il mio presidente ed il mio direttore sportivo - ha aggiunto, parlando con i giornalisti - per quanto hanno fatto. Basti pensare che siamo al diciottesimo posto come monte ingaggi, evidentemente si è fatto un gran lavoro. Poi c'è da dire che abbiamo scelto i giocatori non solo per le loro qualità tecniche, ma anche umane e questo è stato importante. Quale sarà il mio futuro? Ora mi godo questo momento e poi si vedrà". Anche Mirco Antenucci, ex attaccante della Ternana fa festa. "Abbiamo raggiunto un grande obiettivo, meritatissimo. Ora ce lo godiamo appieno. Se rimarrò a Ferrara? Devo ringraziare la società per l'opportunità che mi ha dato. Con la Spal sono stato e sto benissimo". "Abbiamo avuto un mese di aprile strepitoso - ha commentato Pasquale Schiattarella - è normale che poi alla fine ci possa essere un piccolo calo. Oggi abbiamo sofferto, ma alla fine il Benevento ci ha fatto questo grande favore e possiamo finalmente gioire".
Spal da dilettanti a A, Colombarini miracolo italiano - Quando, nel 1968, la Spal salutava la serie A dopo quasi due decenni di permanenza, Francesco Colombarini, un giovane imprenditore di belle speranze, cominciava a produrre un materiale quasi sconosciuto come la vetroresina. Oggi la sua società calcistica, presieduta dall'amico commercialista Walter Mattioli, vanta un primato unico nel mondo: aver portato una squadra dalla terza categoria, il livello più basso del calcio federale, alla serie A. La sua azienda non è certo un impero economico, ma è una realtà solida, legata al suo territorio, gestita dai figli Simone e Luca, che vende i propri prodotti in tutto il mondo e in tempi di crisi anziché licenziare ha investito e creato posti di lavoro. A fine anni ottanta la famiglia ha cominciato a sostenere la Giacomense, una squadra di amici che giocava in terza categoria nel paese di Masi San Giacomo, paese di 700 anime nel basso ferrarese. Piano piano, successo dopo successo, promozione dopo promozione, la Giacomense si è ritrovata quasi senza pensarci in Lega Pro, proprio nell'anno in cui la Spal fallì e dovette ripartire dai dilettanti. Nel 2013 hanno rilevato il marchio Spal trasformando, di fatto, con il trasferimento del titolo sportivo, la loro squadra in quella che adesso festeggia la serie A. In pratica, quella della famiglia Colombarini e del loro presidente Walter Mattioli, che da giovane ha giocato per tanti anni nella squadra del paese, è l'unica società d'Italia (probabilmente del mondo) che è riuscita a salire dall'ultimo livello del calcio federale alla massima divisione. Senza proclami, senza tante chiacchiere, ma con una grande passione per il calcio fatto bene.