Dall'incubo alla festa: nella prima vera giornata di freddo a Milano, l'Inter sconfigge in rimonta il Verona e riscalda i sessantamila di San Siro. Prima il vantaggio degli ospiti su rigore, poi accorcia Vecino e infine il gol partita di Barella che vale la leadership, in attesa di Juventus-Milan. Questione di feeling per i nerazzurri che si battono con tutto il cuore per la maglia, i tifosi e soprattutto per Antonio Conte, tarantolato a bordo campo. Novantacinque lunghissimi minuti per lo show dell'allenatore che sbuffa, si dispera, si sbraccia, urla e incoraggia i suoi giocatori stanchi. Una fatica che viene coronata dal risultato per un' Inter caparbia e indomita, capace di non mollare mai e di prendersi la vetta sicuramente per una notte. Conte però sa che, per arrivare fino in fondo, bisogna investire sul prossimo futuro e sprona la società che risponde presente. Beppe Marotta parla di convergenze e accordo pieno con il sanguigno allenatore che è un fuoriclasse, il più forte, il campione da tenersi stretto. L'Inter in piena emergenza infortuni si affida ai soliti noti, portando in panchina, a sorpresa, Sensi.
Le parole di Conte, dopo la sconfitta di Dortmund, hanno caricato ancora di più la squadra che domina la partita senza però trovare il varco giusto fino a metà del secondo tempo. Il Verona si chiude in difesa, proteggendo il vantaggio guadagnato su rigore al 18': azione in contropiede, Lazovic lancia Zaccagni che si a tu per tu con Handanovic, si allunga palla e viene toccato dal portiere nerazzurro. Valeri indica il dischetto e Verre spiazza e buca la rete. L'Inter reagisce, cerca subito il pari, tanto che la partita si gioca nella metà campo del Verona. Lukaku va vicino al gol in due occasioni: prima è bravo Sivestri opponendosi d'istinto ad una deviazione sottoporta, poi il bomber sfiora il palo con una conclusione defilata di sinistro.
Tre minuti dopo, scheggia la traversa Brozovic con un tiro dalla distanza. L'Inter non è fortunata. Al 37' ci prova De Vrij da fuori area e Silvestri devia in angolo. Allo scadere, il pari sfuma per millimetri: Vecino impatta un cross dalla sinistra, il portiere del Verona trattiene a fatica ma la palla non supera la linea di porta. Ritmo altissimo anche nella ripresa, con l'Inter che prova da ogni posizione e con ogni giocatore a cercare di bucare la rete del Verona che sembra stregata. Conte richiama Biraghi per Candreva, alzando il tasso offensivo. Al 20' bella apertura di Bastoni per Lazaro che da fondo campo crossa al centro, impatta di testa Vecino che trova l'angolo basso per l'1-1. L'Inter continua l'arrembaggio, anche Bastoni cerca la conclusione neutralizzata in tuffo da Silvestri. Non intercetta di un soffio Lukaku su una palla che scorre nell'area piccola. Ma l'errore più evidente del belga arriva a 10' dalla fine: leggerezza in disimpegno del Verona. Palla alta, colpita di testa da Lukaku che però la consegna al portiere. Conte butta nella mischia Esposito, ma al 38' a firmare il vantaggio è Barella con un gran tiro a giro, accentrandosi dalla sinistra. Incontenibile l' entusiasmo del centrocampista e di San Siro. E soprattutto quello di Conte che a fine partita entra in campo e abbraccia uno ad uno i suoi giocatori. Si scioglie la tensione, si può rifiatare almeno fino alla prossima battaglia.