Il Napoli si dice favorevole, pronto al dialogo, l'Inter e la Roma sono schierate sulla barricata dei contrari, insieme ad altri club europei come Atletico Madrid, Bayern Monaco e Manchester United.
Sono stati tre grandi società di serie A ad essersi espresse tra le prime dopo il verdetto della Corte di Giustizia Europea sulla Superlega, mentre la gran parte della società resta alla finestra. Enormi sono peraltro i dubbi e le problematiche che emergono dal nuovo scenario. Non ultimo, il rischio per i club di finire nel mirino delle federazioni, che sulla carta hanno il potere di escluderli dai campionati.
La stessa Figc lo fa capire, dichiarando di "voler agire a tutela dei campionati nazionali, per la difesa del principio del merito sportivo e del rispetto dei calendari internazionali. La Superlega non è un progetto compatibile e la federazione agirà sempre, in tutte le sedi, perseguendo gli interessi generali del calcio italiano".
C'è prudenza e attesa, quindi, da chi avrebbe interesse a farsi coinvolgere nel nuovo progetto sostenuto dal Real Madrid e dal Barcellona. Un atteggiamento che non appartiene al presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, il quale secondo fonti del club ha accolto con favore la sentenza della Corte. Il patron azzurro sarebbe pronto a partecipare a un dialogo con altri grandi club europei per costruire il progetto. De Laurentiis aveva già affermato di essere favorevole a una Superlega come torneo alternativo, con criteri meritocratici.
Per il resto, altri club aspettano di capire meglio. Uscita mesi fa dal progetto, la Juventus aveva annunciato di voler attendere la sentenza per valutarne le conseguenze con tutti gli altri attori del clacio europeo. Due storiche rivali come Roma e Inter si sono espresse con chiarezza. "Il futuro del calcio è garantito solo dalla collaborazione con Eca e Uefa", recita una nota del club nerazzurro, una posizione espressa anche dalla Roma, che sottolinea che la Superlega "è un inaccettabile attacco ai campionati".
"Io intanto ho letto un comunicato stampa di venti righe che non è una base sufficiente per esprimere le opinioni definitive. Abbiamo cominciato un processo per confrontarci con tutti gli organismi a cominciare dalla Lega, abbiamo avuto un consiglio d'amministrazione della Lega proprio oggi pomeriggio ma è troppo presto per esprimere le opinioni": così il presidente del Milan, Paolo Scaroni, al TG1 sulla Superlega dopo la sentenza della Corte Suprema Europea. "Il sistema calcio, purtroppo, e parlo del sistema calcio italiano - aggiunge Scaroni - perde i colpi perché non abbiamo mai nessuna agevolazione. Ne avevamo una. Una che era quella di poter fare beneficiare i campioni stranieri in un trattamento fiscale privilegiato e ci viene tolta. Quindi mi auguro che il governo e il Parlamento su questo nei prossimi giorni pongano rimedio perché questo veramente è un brutto colpo per la Serie A".
Rivincita Agnelli, 'abbatto i muri che mi trattengono'
E' stato uno dei grandi fautori della Superlega, un progetto rispetto al quale non ha mai fatto un passo indietro, e ora che la Corte Europea ha bocciato le posizioni di Uefa e Fifa, Andrea Agnelli brinda alla sentenza. L'ex presidente della Juventus è, almeno momentaneamente, fuori dai giochi, ma "adoro il calcio" sottolinea nel post su X che è stato il suo commento alla decisione presa dai giudici del Lussemburgo. Un messaggio aperto dalle tre parole "fino alla fine", il motto e poi l'hastag lanciati nelle stagioni vincenti sotto la presidenza di Agnelli.
Un "fino alla fine" che è anche un riferimento all'attesa del giudizio che oggi di fatto può ridare vigore al supercampionato e in sostanza è una rivincita per l'ex numero 1 bianconero. Che celebra la sentenza con un celebre brano degli Ue che è un inno al senso di libertà, Where the streets have no name' (in italiano., dove le strade non hanno nome"). "Voglio correre, voglio nascondermi, voglio abbattere i muri che mi trattengono", sono le parole del gruppo irlandese che Agnelli pubblica nella lingua originaria.
"Voglio vedere quella nuvola di polvere svanire senza lasciare traccia. Voglio ripararmi dalla pioggia avvelenata. Dove la strade non hanno un nome", sono le altre strofe della canzone degli U2 nel messaggio su X che in poche ore ha registrato quasi 350mila visualizzazioni e 10mila like. E la Juventus, che farà ora? Nessun commento da parte del club bianconero, ogni valutazione è rinviata agli approfondimenti necessari, al confronto con altri club. La Juventus il 13 luglio scorso aveva annunciato l'avvio della "procedura di uscita" dalla Superlega e il 23 novembre, all'assemblea degli azionisti, il presidente Gianluca Ferrero aveva ribadito: "Siamo usciti dal progetto, abbiamo fatto come altre squadre, scegliendo di recedere dal contratto. Il 21 dicembre ci sarà la sentenza, ne prenderemo atto e, dopo un attento esame, vedremo quali saranno gli effetti insieme a tutti gli altri player della famiglia europea del calcio".
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