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Milan: Fonseca, non chiudo gli occhi sugli errori difensivi

Milan: Fonseca, non chiudo gli occhi sugli errori difensivi

Facciamo di un problema un mostro, ora da Leao voglio continuità

MILANO, 29 novembre 2024, 19:42

Redazione ANSA

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Fonseca, non chiudo gli occhi sugli errori difensivi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonseca, non chiudo gli occhi sugli errori difensivi - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Non posso chiudere gli occhi sui problemi difensivi" ma allo stesso tempo "stiamo facendo di un problema un mostro": Paulo Fonseca, alla vigilia del match contro l'Empoli, torna a parlare delle défaillance difensive rossonere, ammettendo gli errori contro lo Slovan Bratislava ma facendo anche paragoni diretti con le concorrenti al titolo.

"Devo dire però che siamo la quinta difesa del campionato, abbiamo preso meno gol dell'Atalanta - specifica l'allenatore - e gli stessi di Inter e Lazio. Stiamo facendo di un problema un mostro. Noi vogliamo migliorare, stiamo lavorando per questo. A Bratislava l'errore non è tattico ma di lettura del momento, tecnica individuale. Per me è importante lavorare sul problema. Abbiamo vinto, va tutto bene? No. Ma dopo che lavoriamo ho risposte positive dalla squadra".

La mancanza di equilibrio del Milan è la principale colpa imputata a Fonseca. Se la difesa non concede, l'attacco delude. Se l'attacco incide, la difesa crolla. Il primo caso è quanto accaduto con la Juve nello scialbo 0-0 di San Siro, il secondo si è verificato in Champions in Slovacchia. "Sono state due partite diverse con momenti difensivi diversi. Con la Juventus c'è stata più organizzazione, con Bratislava più transizione. Igni volta che sembra di migliorare, poi arriva qualcosa su cui dobbiamo lavorare. I problemi sorgono con le partite", ammette l'allenatore. Insomma il Milan è ancora un cantiere in corso. Ma contro l'Empoli è imperativo tornare alla vittoria. I nove punti dal Napoli capolista sono un gap già difficile da recuperare. "Vorrei avere più punti - ammette Fonseca - ma resto fiducioso".

A trascinare il Milan, un po' come accaduto a Bratislava, sarà Rafael Leao che torna titolare. "Meglio averlo in campo? Adesso sì. Gli allenatori hanno strategie diverse. Ne ho usate due, una non ha dato risultati, l'altra sì". Fonseca non svela quale sia stata la prima strategia fallimentare. Le esclusioni, le quattro panchine, però, sembrano aver dato frutti. Ma non è ancora abbastanza. "Sono molto contento di avere avuto da Rafa quella reazione dopo che è stato in panchina ma io ora voglio continuità - aggiunge - la squadra ha bisogno del miglior Leao".

I migliori saranno in campo contro l'Empoli, senza far calcoli. Perché perdere altri punti per strada sarebbe deleterio. Così giocherà titolare - ancora - Fofana anche se diffidato e col rischio di saltare quindi la prossima partita a Bergamo contro l'Atalanta. "In questo momento non posso non usarlo. La prossima partita è la più importante. Mi aspetto che faccia una gara intelligente ma non è lui a preoccuparmi". Inamovibile per dare, appunto, equilibrio.

I tre punti servono al Milan per la classifica ma anche per dare un segnale distensivo all'ambiente dopo i fischi all'ultima gara giocata a San Siro, dopo che sono riapparse le nubi all'orizzonte di Fonseca. Pressioni continue come quelle che vive il collega Guardiola che si è presentato davanti alle tv pieno di graffi in volto dallo stress. "Non possiamo scappare da questa pressione quando siamo in club come il Milan o il City. Non so cosa sia successo a Guardiola, ma stare qui è avere pressione tutti i giorni, fuori con la stampa, dentro con i giocatori. Siamo una squadra che deve vincere sempre. È una pressione grande, grandissima. E si sente tutti i minuti, tutti i giorni". 

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