La discriminazione antisemita subita in Italia da atleti, allenatori, dirigenti sportivi, professionisti ed amatori dopo la promulgazione delle leggi razziali in Italia. C'e' questo al centro del documentario prodotto da Sky Sport e firmato dal suo vice direttore Matteo Marani, '1938 - Lo sport italiano contro gli ebrei', presentato nella Sala della Protomoteca in Campidoglio.
All'evento hanno preso parte, tra gli altri, la presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello e la sindaca Virginia Raggi. Raggi ha sottolineato come la città sia "orgogliosamente antifascista" ricordando anche l'intenzione di rinominare alcune vie della capitale ancora dedicate ai firmatari del Manifesto della Razza, un modo per "lasciare il segno" del Comune.
La Giornata della Memoria, nell'80/esimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali in Italia, è il giorno scelto per l'illustrazione della produzione Sky Sport, un lavoro curato da Alessia Tarquinio che fa luce su un risvolto dimenticato della discriminazione antisemita nel nostro Paese. L'inchiesta, alla base del format 'Storie' curato da Marani, parte dal 18 settembre 1938, giorno in cui a Trieste Benito Mussolini pronuncia il discorso sulla razza.
Poi il documentario va alla ricerca e alla scoperta dei documenti che hanno scandito la storia dello sport italiano 80 anni fa. Tra questi ce n'è uno particolarmente esemplificativo ritrovato dallo storico Marcello Pezzetti, tra i massimi studiosi italiani della Shoah: un registro del 1938 contenente alcune relazioni del Coni, dal quale mancano tre pagine, "certamente strappate da chi aveva interesse, a guerra finita, a escludere il proprio coinvolgimento - hanno spiegato da Sky Sport -. Eppure qualcosa resta. Qualcosa di fortemente imbarazzante per il mondo dello sport.
In quelle pagine si legge, tra l'altro: 'In ottemperanza alle direttive che la politica del Regime ha stabilito in ogni attività della Nazione, per la salvaguardia della purezza della razza, Il Coni ha provveduto alla esclusione di ogni elemento ebraico dai suoi quadri. Tale epurazione razziale è oggi completa'". "Non credevo di trovare così tanto materiale inedito per rappresentare il ruolo dello sport e del Coni in quel periodo - le parole di Marani, che durante il suo intervento si è rivolto anche ai tanti giovani presenti in sala -. Ci occupiamo tutti i giorni di sport, ma abbiamo dovere di dare dignità anche alla storia e alla cultura sportiva. Un segnale forte anche per i giovani. Partendo dallo sport si può capire cosa sono state le leggi razziali del 1938".