Un focolaio che ha compromesso la sicurezza sanitaria dei giocatori del Manchester City, e portato alla chiusura "a tempo indeterminato" del suo centro sportivo, è all'origine del rinvio dell'incontro dei Citizens, in programma stasera, sul campo dell'Everton. Salta, dunque, almeno per il 2020, la nuova sfida tra Carlo Ancelotti e Pep Guardiola, anticipo della 17esima giornata: si tratta del secondo match stagionale ad essere rinviato dopo quello di inizio dicembre tra Newcastle e Aston Villa. Gli ultimi tamponi effettuati alla vigilia dell'incontro, come previsto dal protocollo medico-sanitario della Premier League, hanno registrato nuovi casi positivi oltre a quelli già noti di Gabriel Jesus, Kyle Walker e di due membri dello staff tecnico, in quarantena dallo scorso 25 dicembre. Annunciando la decisione, presa in accordo con i due club, la Premier League ha spiegato che l'alto numero di casi positivi ha creato "incertezza", spingendo il comitato agonistico ad accogliere "l'indicazione della struttura medica per posticipare l'incontro". "Il consiglio è convenuto sull'opportunità di rinviare l'incontro in via precauzionale, in attesa che vengano effettuati nuovi test - ha fatto sapere la Premier -. La decisione è stata presa per tutelare innanzitutto la salute dei giocatori e dei membri dello staff tecnico. La Premier continua ad avere la massima fiducia nei suoi protocolli, nelle sue regole, e nel modo in cui vengono implementate al meglio dai club". Il prossimo impegno del City è previsto domenica 3 gennaio in casa del Chelsea, prima della semifinale della Coppa di Lega, il 6 gennaio, sul campo del Manchester United. Prima della ripresa degli allenamenti, però, il City ha fatto sapere che tutti i tesserati verranno nuovamente sottoposti a test, per scongiurare ogni rischio che "il virus possa ulteriormente diffondersi" dopo che la "sicurezza della bolla sanitaria della squadra è stata compromessa".