La sfida scudetto dell'Olimpico premia l'Inter. Il ritorno nello stadio che lo ha consacrato, per Inzaghi, è dolcissimo con sei reti che certificano come Golia, nella realtà, possa fare un sol boccone dell'outsider Davide. I nerazzurri, infatti, seppelliscono i padroni di casa sotto sei reti con il rigore di Calhanoglu a sbloccare il match e poi le reti di Dimarco, Barella, Dumfries, Carlos Augusto e Thuram a spazzare via la Lazio. Baroni deve rinunciare a Romagnoli e Vecino, oltre a Dia lasciato in panchina e Castellanos squalificato puntando su Noslin in avanti, mentre Inzaghi risponde con l'attacco titolare con Thuram e Martinez.
Prima del match emozione sugli spalti con il ricordo di Sinisa Mihajlovic, doppio ex scomparso esattamente due anni fa, il 16 dicembre 2022. L'avvio è di marca laziale con Nuno Tavares e Isaksen che testano i riflessi di Sommer, ma con il passare dei minuti l'Inter inizia a prendere le misure al match, alzando i giri del motore. L'episodio chiave arriva quasi in chiusura di primo tempo con l'azione che porta alla svolta da calcio d'angolo. Dumfries schiaccia di testa, Provedel respinge, Martinez colpisce Gigot in testa rendendo rendendo vano il tap in di De Vrij. Chiffi, però, viene richiamato dal VAR per un tocco di mano proprio del difensore sul colpo di testa dell'olandese; braccio largo che tocca il pallone, è rigore. Sul dischetto va Calhanoglu, il turco è una sentenza con il tiro centrale che non lascia scampo al portiere laziale e vale il vantaggio interista. La Lazio accusa il colpo, l'Inter va a nozze negli spazi e cala il raddoppio con l'azione che ha reso famoso Inzaghi; da quinto a quinto, Dumfries scodella in mezzo per l'accorrente Dimarco che, di sinistro al volo, impatta il pallone che gonfia la rete per la seconda volta. Una gol, quello dell'interista, che chiude il primo tempo. Nella ripresa Baroni è costretto a cambiare Gigot, subentrato nel primo tempo a Gila, Inzaghi risponde con Darmian al posto di Bisseck. Ma se la rete di Dimarco aveva già il sapore della vittoria anticipata, la sentenza definitiva la scrive Barella che, dal limite, stoppa e calcia direttamente sotto il sette per il tris nerazzurro che spegne ogni ambizione di rimonta biancoceleste. La Lazio sparisce dal campo, la squadra di Baroni non reagisce e all'Inter servono appena 3 minuti per calare il poker. Stavolta è Bastoni a pennellare sul secondo palo, lo stacco di Dumfries, che salta su Tavares, è imperioso e vale il quarto gol che punisce oltre i propri demeriti i padroni di casa. Non contenti i nerazzurri arrotondano ancora con la rete del subentrato Carlos Augusto e il sigillo finale di Thuram punendo oltremodo la Lazio e portando a casa tre punti fondamentali nella lotta scudetto battendo quella che, prima di stasera e classifica alla mano, era una delle rivali per il tricolore. Ma soprattutto ribadendo alle avversarie, ancora una volta, come lo scudetto sul petto non sia lì per caso. Mentre per la Lazio, abituata a volare in alto, la caduta è fragorosa ma non va ad inficiare su una stagione finora sopra le aspettative e che permette agli uomini di Baroni, applauditi a fine partita dai propri tifosi, di mantenere vive le speranze, se non di scudetto, almeno di giocarsi un posto Champions.
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